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Tentato stupro a Villa Pamphilj: c’è l’identikit, potrebbe essere un aggressore seriale

Sono state aperte le indagini per il tentato stupro della mattina del 27 dicembre a Villa Pamphilj: la vittima ha sporto regolare denuncia e presentato l’identikit dell’aggressore.
A cura di Beatrice Tominic
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È arrivata la denuncia: dopo un periodo in isolamento preventivo per paura di aver contratto il Covid e il grande spavento a causa dell'aggressione subita, la donna vittima di un tentato stupro a Villa Pamphilj, nella zona sud del parco, quella vicina all'entrata che si affaccia su via di Donna Olimpia, nella mattina di lunedì 27 dicembre si è recata alla stazione dei carabinieri della stazione San Pietro e ha sporto regolare denuncia. Questo ha permesso formalmente di aprire le indagini e di iniziare le ricerche dell'aggressore: il primo sospetto è che colui che ha tentato di stuprare la donna, una sessantenne che abita nella zona di Monteverde, possa nascondersi fra le "figure bordeline" di Villa Pamphilj, come scrive oggi in un articolo Il Messaggero. Per rintracciarlo, vista la mancanza di telecamere di videosorveglianza e la vigilanza fissa all'interno della villa, i carabinieri stanno analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza degli edifici vicino all'ingresso del parco.

Le dinamiche dell'aggressione e l'identikit

Il tentato stupro è avvenuto di mattina, verso le 7.10, alcuni metri dopo l'ingresso nel parco che affaccia su via di Donna Olimpia. A pochi metri dal cancello, lungo il sentiero che collega l'area giochi dedicata ai bambini al laghetto, mentre la donna iniziava la sua sessione sportiva, le si è affiancato un uomo, vestito anche lui in tenuta sportiva, che l'ha afferrata improvvisamente da dietro e gettata a terra. Una volta stesa, ha provato a baciarla e a chiuderle la bocca per impedirle di urlare, tastandole tutto il corpo e staccandosi soltanto quando, in lontananza, si è intravista la figura di un altro runner. "Chi mi ha assalito, si è avvicinato a me già con il volto praticamente coperto da un cappuccio e indossava i guanti, a questo punto penso che lo avesse fatto con premeditazione, per non lasciare tracce. Ho avuto come l'impressione che quell'uomo vestito apparentemente in tenuta da jogging come me, stesse aspettando al varco la sua preda. Non conta chi fosse entrato, se io o una ragazzina di quindici o vent'anni, qualunque donna avrebbe rischiato la stessa sorte", come si legge nello stesso articolo de Il Messaggero.

La vittima, una volta sporto denuncia, ha descritto anche ai carabinieri l'aspetto del suo aggressore. Si tratta di un uomo sui trenta anni, alto non più di un metro e settanta, dal fisico slanciato e la pelle olivastra: secondo la donna potrebbe trattarsi di un cittadino non italiano, a causa dell'accento straniero in quelle poche parole che ha pronunciato durante l'aggressione. Per il momento, però, non esistono certezze a riguardo.

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