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Covid 19

Svastiche all’hub vaccinale della stazione Termini, D’Amato: “Un’indecenza”

Questa notte ignoti hanno disegnato delle svastiche sul tendone dell’hub vaccinale alla stazione Termini di Roma. L’assessore D’Amato ha definito quest’atto “un’indecenza, che alla vigilia della Festa della Repubblica crea ancora più indignazione. Auspico che le forze dell’ordine riescano a individuare i vigliacchi autori del gesto”.
A cura di Natascia Grbic
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Qualcuno questa notte ha disegnato delle svastiche sull'hub di Termini, dove ogni giorno si procede con le vaccinazioni contro il coronavirus. A esprimere indignazione per questo gesto, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, definendole "un'indecenza". "Questa notte qualcuno si è divertito a disegnare delle svastiche sugli striscioni apposti all’hub Termini dove si stanno svolgendo le vaccinazioni anti Covid – ha dichiarato D'Amato in una nota – È un’indecenza che alla vigilia della Festa della Repubblica crea ancora più indignazione. I valori della Repubblica sono una guida e una speranza per una società sempre più giusta ed egualitaria. Con la campagna vaccinale vogliamo raggiungere tutti e mettere in sicurezza cittadine e cittadini, affinché si torni a vivere in serenità, questo gesto è deplorevole e indegno. Auspico che le forze dell'ordine riescano a individuare i vigliacchi autori del gesto".

A settembre chiudono gli hub vaccinali

L'hub della stazione Termini è uno dei primi a essere inaugurato per le vaccinazioni contro il coronavirus. Ogni giorno vi si recano centinaia di persone per ricevere la propria dose, rimanere quindici minuti in osservazione e poi tornare a casa con una maggiore protezione contro la covid. Uno dei punti strategici per la lotta contro il virus che, probabilmente, da settembre sarà dismesso. Non una cattiva notizia, ma il suo contrario. Lo ha dichiarato oggi il presidente della Regione Lazio Nicola Ningaretti spiegando che "da settembre chiudono gli hub vaccinali, grazie alla rete delle farmacie e al coinvolgimento di oltre 3000 medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna".

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