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Sull’agguato in spiaggia a Torvaianica sta indagando l’Antimafia

Saranno coordinate dal procuratore aggiunto Ilaria Calò della Direzione distrettuale antimafia di Roma le indagini sull’agguato avvenuto sulla spiaggia di Torvaianica. La vittima, Selavdi Shelaj, un cittadino albanese di 38 anni con precedenti di droga, è tuttora ricoverata in gravi condizioni.
A cura di Enrico Tata
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Le indagini sull'agguato avvenuto ieri sulla spiaggia di Torvaianica, litorale sud della Capitale, saranno coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e per la precisione dal procuratore aggiunto Ilaria Calò. Ci sono ancora molti aspetti da chiarire in merito alla vicenda, ma questi i fatti che per il momento sono stati accertati: due persone a volto coperto sono scesi da una moto, sono entrati in spiaggia e hanno sparato due colpi di pistola all'indirizzo di Selavdi Shelaj, un cittadino albanese di 38 anni con precedenti di droga. I due sono scappati tra la folla dei bagnanti e hanno fatto perdere le loro tracce. Come è facile da intuire si è trattato di un agguato premeditato e la dinamica fa pensare a un regolamento di conti nell'ambito della criminalità organizzata.

Sono tante, infatti, le similitudini con altri agguati, primo fra tutti quello che ha portato alla morte di Fabrizio Piscitelli, l'ultras della Lazio ucciso nel Parco degli Acquedotti nel 2019.

Il prefetto di Roma convoca riunione del Comitato Sicurezza

Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi ha convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza il prossimo primo ottobre a Pomezia, comune a cui fa riferimento la spiaggia di Torvajanica. All'incontro parteciperanno i sindaci di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno. La riunione è stata convocata a Pomezia come segno di "attenzione sulle particolarità e criticità del litorale sud".

La vittima paralizzata dal collo in giù

Il 38enne albanese è stato sottoposto ieri sera a un secondo intervento chirurgico all'ospedale San Camillo di Roma, dov'è ricoverato tuttora in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica. Oggi verrà trasferito nel reparto post shock e traumi. L'uomo è paralizzato dal collo in giù, con gli arti superiori e inferiori completamente bloccati. Quando sarà in grado di sostenere un interrogatorio, verrà ascoltato dagli inquirenti per tentare di ricostruire il contesto in cui è avvenuto l'agguato e per individuare eventuali sospetti.

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