Stuprano 18enne davanti al fidanzato al parco e fuggono, uno si tinge di biondo per evitare l’arresto: caccia ai complici

Continuano le indagini sullo stupro di Tor Tre Teste a Roma, avvenuto ai danni di una 18enne e davanti agli occhi del fidanzato che era con lei. Secondo gli inquirenti, infatti, ci sarebbero più di tre aggressori, come si pensava all'inizio. Ora spetta alle autorità continuare le ricerche e arrestare almeno altri due autori delle violenze, complice dei criminali e ancora in fuga. Per cercare di rintracciarlo sono in corso verifiche anche all'interno dei telefonini della banda: le ricerche sono estete anche alle frontiere e all'Estero per cercare di individuare l'uomo.
Secondo quanto emerso finora, infatti, alcuni dei membri del gruppo dopo le violenze erano scappati anche fuori Roma: uno è stato addirittura arrestato a Verona. Diversamente, invece, un altro ha provato a rendersi meno riconoscibile tingendosi i capelli. Senza successo.
Lo stupro a Roma a Tor Tre Teste: cosa è successo
I fatti risalgono al mese scorso, alla notte del 25 ottobre 2025, quando la coppia, che si era appartata in auto nei pressi del parco è stata bloccata dal gruppo di uomini, almeno cinque giovani, fra i 19 e i 20 anni già noti alle forze dell'ordine per essere pusher o vedette di spaccio. Il gruppo ha costretto i due a scendere dall'automobile e li ha trascinati fra gli alberi dove la ragazza è stata violentata. Il ragazzo, un ventiquattrenne, è stato invece tenuto fermo dagli altri, costretto ad assistere allo stupro. "Devi venire con noi, se ti muovi ti ammazziamo", hanno intimato, sequestrando il telefonino della giovane.
Violentano una ragazza al parco: arrestati
Le violenze erano ancora in atto quando il gruppo è fuggito via, probabilmente per l'arrivo della polizia allertata da uno dei vigilanti del gabbiotto del cantiere vicino che aveva sentito le urla del ragazzo. Un residente ha poi indicato agli agenti con un torcia uno degli autori delle violenze: è stato arrestato subito.
Pochi giorni dopo gli agenti sono riusciti ad arrestare anche un secondo, rintracciato al Quarticciolo che, nel tentativo di non farsi riconoscere, si era tinto di biondo. L'ultimo, invece, è stato rintracciato a Verona al scorsa settimana.
Si cerca un altro uomo: il giallo del Dna
Restano aperte le indagini, invece, per rintracciare un altro uomo, forse altri due. L'uomo arrestato a Verona, secondo le testimonianze della vittima, sarebbe colui che l'ha violentata. Ma l'esame del Dna, isolato dai medici dopo l'arrivo della giovane in ospedale, poi dimessa con sette giorni di prognosi, lo avrebbe scagionato. Per questo si cerca un'altra persona, forse altre due, che avrebbero preso parte alle violenze. Le ricerche continuano sia in Italia che all'Estero.
Nel frattempo i tre restano in carcere, accusati di concorso in stupro di gruppo e rapina aggravata e già incastrati dalle impronte digitali sui finestrini dell'auto della coppia. Al setaccio i telefonini del gruppo, nel tentativo, da parte degli agenti della Squadra Mobile, di riuscire a rintracciare i fuggitivi o, almeno, altri elementi utili al caso.