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Studentessa violentata alla metro Jonio, si cercano tracce di Dna sulla scena: “Sono stati tre uomini”

Carabinieri al lavoro per identificare i tre uomini che hanno stuprato una 23enne vicino alla metro Jonio. Si cercano tracce biologiche e utenze telefoniche.
A cura di Francesco Esposito
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L’incrocio fra via Gran Paradiso e via Monte Pattino al Tufello, dove è avvenuta la violenza sessuale
L’incrocio fra via Gran Paradiso e via Monte Pattino al Tufello, dove è avvenuta la violenza sessuale

Si cercano con tutti i mezzi possibili i tre uomini che hanno aggredito e violentato una ragazza di 23 anni nel quartiere Tufello di Roma la sera di domenica 7 dicembre. Per provare a identificare i colpevoli la giovane potrebbe essere risentita dai carabinieri, a cui ha indicato il luogo esatto dove è avvenuto lo stupro, fra le case popolari della zona tra via del Gran Paradiso e via Monte Pattino, non lontano dalla fermata Jonio della metro B1.

Stupro a Jonio: si cercano tracce biologiche e fra le celle telefoniche

Oltre a una nuova testimonianza più precisa, i militari sono alla ricerca di ulteriori elementi che possano essere utili alle indagini. Le prime analisi sui filmati delle telecamere di sicurezza presenti in zona non hanno portato a niente per il momento. Come riportato dal Corriere della Sera, si potrebbe, quindi, procedere a controllare le celle telefoniche dell'area, verificando quali utenze attive al momento del fatto si sono spostate subito dopo, in corrispondenza della fuga dei tre aggressori. Si cercano anche tracce biologiche di chi ha abusato della ragazzo, mentre gli altri due la tenevano ferma.

La ragazza 23enne sarà risentita

Visti i pochi elementi a disposizione al momento, sarà però fondamentale sentire di nuovo la ragazza, studentessa fuorisede di origine calabrese. Forse ancora sotto choc, al momento ha raccontato solo di essersi incamminata dalla fermata Jonio verso Val Melaina, dove avrebbe dovuto prendere un bus notturno per raggiungere l'ex fidanzato, residente fuori Roma. I tre le sono saltati addosso mentre camminava per una strada buia, via del Gran Paradiso, e hanno abusato di lei dietro a una macchina parcheggiata. La ventitreenne ha raccontato anche di non aver capito cosa si dicevano fra di loro e di non essere riuscita a gridare.

Verranno sentiti anche l'ex fidanzato e chi l'ha soccorsa

Durante il primo colloquio con i militari le sono state mostrate le foto segnaletiche di individui con precedenti per violenza sessuale e con profili compatibili con quanto raccontato. In quell'occasione la ventitreenne ha detto di non riuscire a riconoscere i suoi aggressori, ma gli investigatori sperano che possa fornire qualche dettaglio superato lo choc iniziale.

Potrebbero essere risentiti anche il ragazzo, con cui la giovane doveva incontrarsi, e l'automobilista che ha soccorso la vittima e l'ha accompagnata all'ospedale Sandro Pertini, dove è stata visitata. Intanto le ricerche dei carabinieri della compagnia Montesacro proseguono. Mentre il centro antiviolenza Donna Lisa, il centro sociale Astra, altre associazioni del quartiere e le rete transfemminista Non Una di Meno hanno organizzato ieri sera una manifestazione di sostegno alla ragazza e contro la violenza di genere.

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