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Stadio Flaminio abbandonato, ex Coni Servizi condannato a pagare 7,3 milioni di euro

È stato condannato a pagare 7,3 milioni di euro al Campidoglio l’ex Coni Servizi, oggi Sport e Salute, per lo stato di abbandono in cui versa lo stadio Flaminio.
A cura di Beatrice Tominic
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Dovrà pagare 7,3 milioni di euro l'ex Coni Servizi, società controllata dal ministero dell'Economia: questa la condanna per lo stato di abbandono dello stadio Flaminio. La condanna è arrivata dal giudice della seconda sezione del tribunale civile, Francesco Oddi, con una sentenza di 33 pagine che ripercorre la storia dello stadio, fino al risarcimento che spetterà al Campidoglio. "L'inadempimento di parte convenuta è inconfutabile", scrive il giudice, riferendosi agli interventi di manutenzioni dannosi e carenti, come riportato da la Repubblica.

La storia dello stadio Flaminio

Lo stadio Flaminio, disegnato da Antonio e Pier Luigi Nervi, è stato inaugurato nel 1960, anno in cui fra fine agosto e i primi di settembre Roma ha ospitato le Olimpiadi. Il proprietario della struttura è il Campidoglio, ma fin dall'inaugurazione è stato affidato al Coni. L'ultimo protocollo d'intesa è arrivato nel 1997 con un accordo previsto per 15 anni in cui il Comune affida nuovamente la struttura al Coni, in cambio di lavori di manutenzione. E dieci anni dopo, nel 2007 c'è stato l'accordo da parte di palazzo Senatorio per una ristrutturazione dal valore di 10 milioni di euro, progettata da Coni Servizi, nel frattempo subentrata a Coni, a carico dell'amministrazione capitolina in occasione del Sei Nazioni, torneo sportivo di rugby.

Appena l'anno dopo, nel 2008, Coni Servizi ha rinunciato allo stadio Flaminio che, invece, sembrava destinato a diventare la Casa del Rugby. L'affidamento alla Federazioni italiana rugby, però, non è mai stato perfezionato. Così nel 2011 è tornato a Coni Servizi e, due anni dopo, a gara d'appalto per i lavori conclusa, è stata riconsegnata a Roma Capitale. Come specificato nella sentenza, però, già a quell'epoca, come riscontrato da uno studio per la riqualificazione di Risorse per Roma, versava in uno stato di grave abbandono.

Gli ultimi anni dello stadio Flaminio

Nel 2014, dopo l’occasione mancata con la Federazione Rugby, è stata avanzata l’opportunità da parte della Federazione italiana gioco calcio. Nulla da fare, però: l’accordo non è andato in porto proprio per le deteriorare condizioni in cui si trovava già lo stadio. Così si è concluso il quindicennio partito nel 1997, con difficoltà anche nella riconsegna dello stadio e sui certificati di idoneità statica e antincendio.

Così è iniziato il processo. Il risarcimento richiesto per i danni ammontava a 8,8 milioni di euro: con la sentenza, il tribunale civile ha condannato Sport e Salute, cioè l'ex Coni Servizi, a restituirne 7,3 al Campidoglio.

La reazione di Sport e Salute

Nessun commento, almeno per ora, sa Sport e Salute, ma sembra  che la società si stia preparando a fare appello contro la condanna. Nel caso in cui, in secondo grado, dovessero essere confermati i danni allo stadio, sarebbero comunque da imputare alla gestione della ex Coni Servizi e non fa Sport e Salute. Non si esclude, infine, neppure un nuovo accordo con il Comune con cui i rapporti della Sport e Salute sono ancora stretti.

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