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“Sono io il padre della bambina”: cosa ha detto l’uomo fermato per la neonata morta a Villa Pamphilj

La Procura di Roma ha spiegato che le indagini sulla donna e la bambina trovate morte a Villa Pamphilj proseguiranno ancora. L’uomo fermato in Grecia ha detto di essere il padre della piccola, informazione ancora da accertare.
A cura di Alessia Rabbai
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La Scientifica a Villa Pamphilj
La Scientifica a Villa Pamphilj

L'uomo fermato per il caso di Villa Pamphilj ha detto di essere il padre della bambina trovata morta lo scorso sabato 7 giugno nel parco di Roma. È una delle informazioni rese note durante la conferenza stampa di oggi alla Procura di Roma, con il procuratore Francesco Lo Voi, il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e la Squadra Mobile della Polizia di Stato.

Sottoposto ad arresto provvisorio verrà trasferito in Italia

L'uomo fermato in Grecia è gravemente indiziato in merito alla vicenda del ritrovamento della donna e della bambina morte a Roma. Si tratta di un cittadino americano, sottoposto ad arresto provvisorio, che è stato fermato in Grecia a Skiatos. Una procedutra scattata però al momento solo per quanto riguarda la piccola, che si pensa sia stata strangolata.

Sono invece ancora ignote le cause del decesso della donna, sul cui cadavere non ci sono segni di violenza. La Procura fa sapere che è in corso la procedura di estradizione. Dovrebbe arrivare in Italia tra circa venti giorni. L'uomo avrebbe dichiarato di essere il padre della bambina, ma il procuratore aggiunto ha spiegato che si tratta di un'informazione ancora da verificare. L'uomo sarebbe stato video da alcuni cittadini insieme alla donna e alla bambina al mercato di via San Silverio. È stato visto la sera prima del ritrovamento dei due cadaveri mentre vagava in strada con un fagotto in braccio.

Cosa sappiamo finora sul presunto killer di Villa Pamphilj

Il procuratore Lo Voi ha spiegato che quello di Villa Pamphilj è un caso particolarmente difficile in quanto le vittime sono state trovate senza documenti né vestiti o elementi utili a risalire alla loro identità. In questo quadro si inserisce l'identificazione e il fermo del presunto killer, che è avvenuto con un'indagine lampo in meno di una settimana. Fondamentale si è rivelato l'incrocio di dati, tra i quali il racconto di alcuni testimoni, le immagini delle telecamere, il supporto delle Autorità statunitensi e della polizia greca.

Abbiamo fermato "in Grecia un soggetto di nazionalità americana su cui gravano diversi indizi di colpevolezza per l'omicidio della bambina" ha dichiarato il procuratore Lo Voi. Un'indagine, chiarisce il procuratore che è ancora in corso e durerà ancora per un po' perché "gli esami autoptici e medico legali non ci hanno fornito prove certe sulle cause della morte della donna". La ventinovenne infatti non è stata ancora identificata.

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