101 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Smentito furto a paziente morto di Covid, l’ospedale: “Nessuno sciacallo, ma imperdonabile errore”

“Gli oggetti sono qui, custoditi come da prassi nella cassaforte dell’Ospedale. Ho telefonato alla famiglia per chiedere scusa dell’imperdonabile errore di comunicazione avvenuto tra i reparti”, ha dichiarato il Direttore generale dell’ospedale San Camillo di Roma, Fabrizio d’Alba, al termine di un’inchiesta interna.
A cura di Enrico Tata
101 CONDIVISIONI
(La Presse)
(La Presse)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La figlia di un paziente morto di Covid-19 ha denunciato che i pochi effetti personali del papà non c'erano più. Quando è andata a reclamarli, il personale dell'ospedale le ha detto che erano scomparsi. Spariti i vestiti, spariti gli occhiali, sparita la fede nuziale. Probabilmente rubati.

L'ospedale San Camillo di Roma ha avviato una indagine interna per scoprire la verità. In realtà, secondo quanto ricostruito, non c'è stato nessun furto e non c'è, quindi, nessuno sciacallo in azione tra le corsie. "Gli oggetti sono qui, custoditi come da prassi nella cassaforte dell'Ospedale. Ho telefonato alla famiglia per chiedere scusa dell'imperdonabile errore di comunicazione avvenuto tra i reparti", ha dichiarato il Direttore generale dell'ospedale romano, Fabrizio d'Alba.

La spiegazione dell'ospedale San Camillo di Roma

"In relazione a quanto denunciato dalla figlia di un nostro paziente deceduto in terapia intensiva al quale sarebbero stati rubati gli oggetti personali, posso affermare che si è trattato di un grave ed imperdonabile problema di comunicazione tra i coordinatori infermieristici dei due reparti dove l'uomo è stato ricoverato", ha spiegato il direttore. In pratica non c'è stata coordinazione tra i reparti in cui il paziente è stato ricoverato e per questo si è verificato lo spiacevolissimo fatto che ha provocato la denuncia da parte della figlia. "Nessun furto ma un errore umano come evidenziato dell'inchiesta interna. Gli oggetti personali dell'uomo infatti sono a tutt'oggi qui, custoditi nella cassaforte dell'azienda. Un luogo "ad hoc" dove vengono depositati gli oggetti di valore dei pazienti che transitano nel Pronto Soccorso e nei reparti di degenza. Su questo episodio in particolare ho ritenuto doveroso telefonare alla figlia dell'uomo per scusarmi a nome dell'Azienda per avergli causato un dolore supplementare a quello già grande ed immenso causato dalla perdita di una persona cara", ha spiegato il direttore d'Alba.

101 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views