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Sistema Terracina, l’ex sindaca Roberta Tintari torna in libertà: disposto l’obbligo di firma

I giudici del Tribunale del Riesame hanno stralciato quattro dei cinque capi d’imputazione a carico dell’ex sindaca Roberta Tintari, arrestata nell’ambito dell’inchiesta ‘Free Beach’.
A cura di Natascia Grbic
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L'ex sindaca di Terracina Roberta Tintari arrestata nell'ambito dell'inchiesta ‘Free Beach' è stata rimessa in libertà. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha revocato i domiciliari e disposto l'obbligo di firma due volte a settimana. Accolto il ricorso dagli avvocati Dino Lucchetti e Massimo D’Ambrosio. Alcuni capi d'imputazione sono stati annullati dai giudici, alleggerendo così la posizione di Tintari.

Il Tribunale del Riesame ha annullato i capi d'imputazione relativi ai contributi per il servizio di salvamento, l'autorizzazione per l'Ice Park, e le concessioni agli stabilimenti Sicilia Beach e White Beach. Resta l'accusa per la realizzazione di un ponte ciclopedonale con i finanziamenti europei.

Roberta Tintari è stata arrestata lo scorso 19 luglio insieme ad altre cinque persone con l'accusa di turbata libertà degli incanti e falso nella gestione dell'arenile comunale. Agli altri indagati, a vario titolo, sono stati contestati anche i reati di frode, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d'ufficio. Gli arresti, effettuati all'alba dai carabinieri, hanno prodotto un vero e proprio terremoto nel consiglio comunale di Terracina, oltre alle dimissioni di Tintari. Eletta nel 2020 con il centrodestra, è andata a ricoprire il ruolo di Nicola Procaccini dopo la sua elezione al Parlamento europeo.

Tra gli indagati, anche l'ex sindaco Procaccini, molto vicino alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. L'eurodeputato, accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità e turbata libertà degli incanti, ha dichiarato all'Agi di non avere nulla a che vedere con il sistema politico e imprenditoriale che avrebbe indirizzato la gestione del demanio marittimo a Terracina.

"Non ho ancora avuto modo di verificare con attenzione cosa esattamente mi viene attribuito, vedremo le carte – ha dichiarato Procaccini all'Agi – La cosa ovviamente non mi lascia indifferente, ma sono sereno e la affronterò come si affrontano tutte le cose della vita".

Tintari: "Mio arresto illegittimo"

"Il 20 luglio 2022, dopo l’arresto disposto dal Tribunale di Latina, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terracina – ha dichiarato Tintari in seguito alla scarcerazione – Nell’esprimere il mio grandissimo rammarico per le dimissioni, non ho avuto remore ad affermare che ‘le contestazioni rivolte nei miei riguardi, oltre che infondate, risultano palesemente errate".

"Il Tribunale del Riesame ha ora annullato l’ordinanza che ha disposto il mio arresto e, indirettamente, ha determinato il commissariamento del Comune di Terracina: ben quattro dei cinque capi di imputazione a me contestati per l’arresto, sono stati posti nel nulla dal Tribunale di Roma. Per l’unico capo in relazione al quale non vi è stato annullamento (l’aver deliberato, nella Giunta Comunale del 25.8.2017, che era stato indicata in modo non esaustivo la finalità del ponte pedonale realizzato sul porto- canale), il Tribunale del Riesame ha ritenuto di dover mantenere a mio carico l’obbligo di firma due volte a settimana. Valuterò con i miei avvocati Massimo D’Ambrosio e Dino Lucchetti, non appena saranno depositate le motivazioni del provvedimento del Riesame, se ricorrere avverso questa residua limitazione imposta alla mia libertà, ma resta il fatto che oggi posso affermare che ilmio arresto è stato disposto illegittimamente".

"Il danno alla mia persona e alla mia dignità è incalcolabile, ma saprò risollevarmi con la Fede e nella piena coscienza di aver operato nell’interesse generale, mai personale. Più gravi sono i danni alla città di Terracina, ingiustamente dipinta come un’Amministrazione dedita al malaffare, e ai tanti cittadini che con la libera espressione del voto hanno ritenuto di darmi fiducia. Quel voto, espressione essenziale e insopprimibile del nostro sistema democratico, è stato mortificato e offeso con un colpo solo, ora annullato ma i cui effetti si sono irrimediabilmente prodotti oltre che sulla mia persona, sulla cittadinanza".

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