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Si indaga ancora sulla morte di Fabio Palotti: perché non c’era un secondo operaio?

Era davvero previsto un solo addetto per la manutenzione ordinaria degli impianti? In altre parole l’operaio poteva lavorare da solo oppure si è trattato di una scorciatoia per ridurre i costi di intervento?
A cura di Enrico Tata
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Perché Fabio Palotti lavorava da solo su un ascensore della Farnesina? Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e adesso stanno verificando tutti i protocolli messi in atto per evitare gli infortuni sul lavoro. Era davvero previsto un solo addetto per la manutenzione ordinaria degli impianti? In altre parole l'operaio poteva lavorare da solo oppure si è trattato di una scorciatoia per ridurre i costi di intervento? Se qualcosa fosse andato storto, come in effetti è accaduto, un collega avrebbe potuto salvare la vita a Palotti. Gli inquirenti dovranno però verificare quella che allo stato attuale è soltanto un'ipotesi e cioè che fosse prevista la presenza di almeno due operai per quel tipo di lavoro.

Perché l'ascensore non si è bloccato?

C'è però un altro interrogativo a cui dovranno cercare di rispondere i pm sul tragico incidente avvenuto la scorsa settimana alla Farnesina: perché l'ascensore ha schiacciato Palotti? Come è stato possibile? Un errore umano dell'operaio oppure un malfunzionamento dei dispositivi che avrebbero dovuto bloccare l'impianto? Per ora, non c'è ancora una risposta certa a questi interrogativi.

Risolto il mistero delle grida ‘Aiuto, aiuto'

Sembra invece risolto il mistero della richiesta d'aiuto. Palotti avrebbe gridato e chiesto disperatamente aiuto, ma questo, stando ai risultati dell'autopsia, sarebbe avvenuto pochi istanti prima di morire schiacciato dall'ascensore, quando si è reso conto di essere ormai spacciato. In altre parole, non poteva essere salvato. Secondo l'esame eseguito sulla salma dai medici legali, il 38enne è morto praticamente sul colpo. Non avrebbe avuto quindi il tempo di gridare aiuto dopo l'incidente. Dopo la richiesta d'aiuto un funzionario della Farnesina ha chiesto ai carabinieri di verificare, ma questi ultimi non hanno notato niente di strano e non hanno attivato i soccorsi. Come detto, però, anche se l'arrivo dei pompieri e del 118 fosse stato più tempestivo, Palotti non avrebbe potuto salvarsi.

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