Si è costituito il pirata della strada che ha investito e ucciso Arturo Ferettini a Roma

Accompagnato dal suo avvocato, si presenta dai carabinieri di La Storta e ammette: "Sono stato io a investire Arturo Ferentini, c'ero io alla guida del furgone che lo ha ucciso".
Il 56enne è stato travolto ieri mattina sulla via Cassia a Roma, all'altezza dell'incrocio con via Isola Farnese. Stando a quanto ricostruito, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. L'uomo al volante del furgone, invece di fermarsi a prestare i primi soccorsi, è scappato e ha fatto perdere le sue tracce. Fino ad oggi.
L'uomo è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso
Ferettini è stato trovato morto sull'asfalto intorno alle 6.30 del mattino. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della stazione de La Storta, che si sono subito messi sulle tracce del furgone. Il mezzo è stato probabilmente ripreso dalle telecamere di sicurezza installate in zona e quindi, anche senza la spontanea confessione del conducente, il pirata della strada sarebbe stato prima o poi rintracciato dai militari. L'uomo dovrà rispondere delle accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso. Si tratta di un italiano.
Chi era Arturo Ferettini
Sui social si chiamava ‘Re Artù', Arturo Ferettini, residente a Roma ma originario di Brescia. Viveva da solo e chi lo conosceva lo ricorda così: "Era tifoso romanista e un gran lavoratore: cambiava spesso impiego, ma si dava sempre da fare. Negli ultimi tempi faceva le consegne a domicilio, lavorava come rider".
Quando i sanitari del 118 sono intervenuti sul posto, l'uomo era già morto. La salma di Ferettini è stata trasportata presso la camera mortuaria del Policlinico Agostino Gemelli di Roma.