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Sfida per gioco due amici ma li massacra di botte: pugile finisce in carcere

Due uomini finiti in ospedale con prognosi di 30 e 90 giorni è il bilancio di un combattimento pugilistico nato per gioco, ma che è culminato in una vera e propria aggressione. Autore delle violenze sarebbe un pugile trentacinquenne con precedenti, arrestato e in carcere, ritenuto responsabile di lesioni.
A cura di Alessia Rabbai
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Ha ingaggiato delle vere e proprie sfide contro due conoscenti, inizialmente per gioco, che sono poi degenerate fino a mandarli in ospedale. Un trentacinquenne romano con precedenti di polizia è stato arrestato e portato in carcere, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria ritenuto responsabile di lesioni per combattimenti pugilistici che risalgono all'ottobre del 2019. Il provvedimento è scattato nella mattinata di ieri, sabato 5 giugno, quando gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Lorenzo, diretto da Giuseppe Rubino, hanno dato esecuzione alla misura di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, a seguito della richiesta avanzata dal pubblico ministero della Procura di Roma.

Due uomini finiti in ospedale per lesioni

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine il trentacinquenne avrebbe messo in piedi delle competizioni fisiche con due conoscenti, dei combattimenti che, inizialmente, sono nati come un gioco, per mettersi alla prova gli uni con gli altri. Spintoni e risate che in breve tempo hanno lasciato spazio ad una vera e propria aggressione da parte del pugile che, per dimostrare di essere più forte di loro, li ha colpiti con violenza, prendendoli a pugni, con lo scopo di dimostrare la sua supremazia fisica. I due uomini, rimasti vittime dei suoi colpi, hanno dovuto ricorrere a cure mediche. Finiti in ospedale, sono stati ricoverati ricevendo una prognosi rispettivamente di trenta e novanta giorni a causa delle gravi ferite e traumi riportati a seguito delle percosse. Le immagini delle violenze sono state riprese dalle una videocamera installata presso un vicino esercizio commerciale, registrazioni grazie alle quali è stato possibile risalire al responsabile e rintracciarlo in breve tempo. Per il pugile trentacinquenne invece, dopo la notifica del provvedimento, sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere.

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