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Sequestrato in casa, lo costringono a bere nafta e candeggina: caccia a due uomini

È stato costretto da due uomini a bere nafta e candeggina fino a quando non ha consegnato loro i soldi. Ma per le forze dell’ordine la vicenda non è ancora chiara.
A cura di Beatrice Tominic
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È successo nella zona ad est della capitale, fra Lunghezza e Castelverde dove due uomini si sono introdotti in casa e hanno sequestrato il proprietario. I due sono entrati nell'abitazione, che si trova in largo Silvi, ieri in pieno giorno: come si legge ne il Messaggero, lo hanno minacciato puntandogli una pistola alla testa e lo hanno costretto ad ingerire un bicchiere pieno di candeggina e nafta per convincerlo a consegnare loro il denaro.

La ricostruzione della vicenda

La vittima, un 45enne con precedenti per rissa, minaccia aggravata, appropriazione indebita e reati contro la pubblica amministrazione, avrebbe incontrato i due per la prima volta sabato scorso, il 25 giugno, tramite una donna conosciuta da poco che gli aveva promesso un guadagno di mille euro. La vittima, interessata ad entrare in possesso dei soldi, ha preso accordi con loro: per riscuotere il denaro è andata ad un appuntamento in via Arzachena, nella zona di Rocca Cencia. Soltanto in seguito, ha intascato il bonifico di 1000 euro da cui avrebbe subito prelevato 200 euro.

Secondo le prime ricostruzioni degli agenti del commissariato Casilino, anche la donna sarebbe una complice dei due uomini: sull'accordo e sui motivi che hanno portato l'uomo a Rocca Cencia, a una decina di chilometri dalla sua casa, la vittima non ha saputo fornire indicazioni dettagliate. L'obiettivo degli inquirenti è quello di fare luce su una vicenda che resta ancora poco chiara.

Il sequestro da parte dei due uomini

Il sequestro, che sarebbe avvenuto nella mattina di lunedì 27 giugno, sarebbe durato almeno due ore: i due sono rimasti nell'appartamento fino a quando non sono riusciti a recuperare il denaro, poi si sono dati alla fuga. Soltanto al termine del sequestro l'uomo è riuscito a chiamare le forze dell'ordine e a spiegare quanto accaduto. Nonostante avesse ingerito le sostanze nocive, però, la vittima stessa si è rifiutata di essere trasportata in ospedale per eventuali controlli.

Le indagine: i rilievi della scientifica e i video di sicurezza

Nel frattempo sono state aperte le indagini: sembra che durante il sequestro i due uomini non indossassero i guanti in lattice. In questo caso non sarebbe stato difficile rintracciare le loro impronte: dopo i rilievi della Polizia Scientifica, le eventuali tracce rinvenute sarebbero messe a confronto con quelle contenute nella banca dati per risalire alla loro identità. Dopo il sopralluogo, però,  l'appartamento è risultato pulito. Per questa ragione adesso gli agenti di polizia stanno esaminando tutte le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali che si trovano nei pressi dell'abitazione.

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