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Sequestrata e violentata in un bar a Roma: “Mi ha spinto contro il muro e ha abusato di me per un’ora”

Era entrata nel bar per un mancamento, il proprietario del bar, con la scusa di aiutarla, l’ha fatta scendere in seminterrato, sequestrandola e abusando di lei per un’ora.
A cura di Beatrice Tominic
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"Andiamo giù, così ti appoggi un attimo e ti riprendi", le ha detto. Poi l'avrebbe violentata. Questo è quanto è stata costretta a subire nella serata di giovedì scorso, 29 maggio, una donna di 48 anni. Si è sentita male mentre si trovava in strada ed è entrata in un bar di viale Eritrea, chiedendo aiuto. Il proprietario, un ventottenne, le avrebbe dato un bicchiere d'acqua, offrendole di scendere nel seminterrato per sedersi e riprendersi. Secondo quanto ricostruito, invece, l'avrebbe violentata.

"Mi ha spinto contro il muro e mi ha schiacciato un cuscino in faccia per non farmi urlare – ha raccontato la quarantottenne ai carabinieri intervenuti sul posto non appena scattato l'allarme, come appreso da Fanpage.it – Ha abusato di me per un'ora".

Ha un malore e entra in un locale, poi viene violentata

I racconti dei testimoni, come appreso da Fanpage.it, confermerebbero il racconto della donna. Le persone che si trovavano nel bar quella terribile sera hanno raccontato di aver visto entrare la donna. Si era sentita male, ha chiesto un bicchiere d'acqua. Il barista le ha proposto di sedersi in un posto più tranquillo e l'ha accompagnata nel seminterrato. È lì che ha abusato della quarantottenne, spingendola contro il muro e chiudendole la bocca con un cuscino  schiacciato sul volto per evitare che urlasse.

Soltanto dopo un po' di tempo, i testimoni hanno visto la donna tornare al piano terra. È scappata immediatamente all'esterno del locale. Gridava aiuto, era visibilmente agitata. E ha fatto scattare l'allarme.

L'intervento dei carabinieri

La donna ha immediatamente chiamato aiuto e sul posto sono arrivati in breve tempo i carabinieri. I militari hanno raccolto il racconto della quarantottenne e si sono recati nel locale. Il barista si trovava ancora al suo interno. Non si era allontanato, era ancora al bancone. Sottoposto alle domande dei carabinieri ha fatto finta di non sapere niente dell'accaduto, di non avere idea di cosa stessero parlando. E sono scattate le indagini.

Le indagini in corso

Il giorno successivo ai fatti, la quarantottenne si è recata in pronto soccorso all'Umberto I dove è stata curata e sono state refertare le lesioni riportate.

Nel corso dei primi accertamenti, sono stati raccolti riscontri oggettivi che confermano il racconto della quarantottenne, che ha riportato ecchimosi al volto. Nel frattempo gli inquirenti stanno analizzando ulteriori tracce sul luogo della violenza, come le tracce di capelli rimaste sul cuscino e le altre presenti sul muro e sul pavimento del seminterrato. Non si esclude che presto possa scattare la convalida del fermo nei confronti del ventottenne, accusato di sequestro di persona e violenza sessuale.

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