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Covid 19

Scuola, quanti sono gli studenti attualmente contagiati dal coronavirus a Roma e nel Lazio

Gli ultimi dati disponibili sui contagi nelle scuole del Lazio: attualmente sono positivi circa 3mila studenti, ma in isolamento ce ne sono quasi 29mila. I contagi si diffondono soprattutto tra gli studenti delle scuole superiori, forse perché prendono di più i mezzi pubblici o forse perché hanno più interazioni sociali in orario extrascolastico.
A cura di Enrico Tata
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Gli ultimi dati disponibili, rivelati dal direttore dell'ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, sul contagio nelle scuole del Lazio sono questi e risalgono a due settimane fa: gli studenti positivi sono 2.936, ma in isolamento ce ne sono molti di più, quasi 29mila. La percentuale di positivi tra i docenti e il personale Ata è dello 0,8 per cento. Tra l'altro il direttore Pinneri ha detto che ancora mancano all'appello oltre 3mila docenti, di cui quasi 2.500 di sostegno. Stando a quanto sostiene Pinneri, pochissimi professori accettano il posto sulla base della graduatoria, poco più di uno su cento, perché probabilmente sono spaventati dal dover affrontare un viaggio su un mezzo pubblico. Per tamponare a questa mancanza sono state utilizzate le graduatorie dei singoli istituti, ma non basta. Nei casi in cui è stato effettuato con successo il contact tracing è stato rilevato che il contagio nella stragrande maggioranza dei casi non si verificava a scuola, ma in ambiente esterno. Soprattutto si infettano gli studenti più grandi, quelli dei licei, forse perché prendono più mezzi pubblici per gli spostamenti o forse perché hanno più contatti sociali degli altri: "Adesso siamo passati alla Dad nelle scuole di secondo grado e sta funzionando meglio rispetto al primo lockdown. Da pochi giorni verifichiamo che si stanno creando focolai interni. La percentuale dei contagi è un po' inferiore rispetto alla media regionale, grazie alle misure di sicurezza. Abbiamo scuole più fortunate altre meno fortunate con anche la metà delle classi in isolamento fiduciario", ha dichiarato Pinneri.

La didattica a distanza nelle scuole del Lazio

Per quanto riguarda la didattica a distanza essa è diventata obbligatoria, con l'ultimo dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per tutte le scuole superiori (anche seconde e terze medie nelle zone rosse, mentre in zona gialla, dov'è stato inserito il Lazio per il momento, la didattica per le scuole medie è in presenza). La dad, ha spiegato Pinneri, ha funzionato generalmente bene, anche se c'è stata "una efficacia più bassa nelle scuole del primo ciclo perché più sono piccoli gli studenti più è difficile tenerne l'attenzione e infatti all'apertura abbiamo riscontrato una difficoltà nella lettura e nella scrittura dei bambini della seconda elementare, difficoltà che normalmente non avevano". Per garantire l'accesso alla didattica a distanza la Regione Lazio, ha annunciato l'assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino, ha stanziato tre milioni e mezzo di euro. I fondi permetteranno soprattutto di potenziare la connettività delle scuole di II grado e degli istituti formativi e permetteranno di acquistare modem e connessioni veloci per gli studenti. La situazione delle aule (ne mancavano oltre 3mila in estate soprattutto nell'area di Roma) al momento è sotto controllo anche grazie agli spazi messi a disposizione dal cardinale vicario della diocesi di Roma. Di banchi, invece, ne mancano ancora il 15 per cento e soprattutto nei licei.

Gli ultimi dati sui contagi a scuola

Secondo il professore Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, la chiusura delle scuole imposta nell'ultimo dpcm ha causato la diminuzione dei contagi per il 15 per cento. Lo stesso professore Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha detto che la fascia più a rischio contagi è quella tra i 14 e i 18 anni, cioè quelli delle scuole superiori. Questa rilevazione avrebbe convinto il governo a confermare la didattica a distanza al 100 per 100 per licei e istituti, ma anche di confermare la didattica in presenza per gli alunni più piccoli. La ministra Lucia Azzolina ha dichiarato che l'ultimo dato nazionale sui focolai scoppiati a scuola rilevava parlava di  un 3,5 per cento rispetto a tutti i focolai del Paese.

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