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Scoperto il piano del calciatore e del boss albanese che volevano uccidere due pm

I carabinieri hanno scoperto grazie alle intercettazioni il piano del calciatore Alessandro Corvesi e del boss albanese Elvis Demce: volevano uccidere i fratelli pm che li hanno arrestati.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Volevano uccidere i due pm che si erano occupati dei loro casi giudiziari, ma le loro conversazioni sono state scoperte dai carabinieri del Nucleo Investivo di Roma. L'Europol, infatti, è entrato in possesso di questi dati grazie al server Sky Ecc, dove sono state raccolte le conversazioni di circa 170mila che, ignari di essere intercettati, parlavano liberamente: così la procura ha scoperto il progetto dei due ai danni dei fratelli pm Francesco e Giuseppe Cascini.

Come si legge oggi in un articolo del quotidiano La Repubblica, era questo il piano di Alessandro Corvesi e Elvis Demce, rispettivamente un calciatore della Primavera della Lazio e un boss albanese attivo sul territorio della capitale.

Il calciatore trovato in possesso di cocaina

La vicenda ha avuto inizio lo scorso anno, nel febbraio del 2021, quando Corvesi è stato arrestato dopo essere stato trovato in possesso di 27 chili di cocaina e più di 200mila euro in contanti. Fino al 2o20 il calciatore era tesserato con la Campus Eur, squadra del campionato d'eccellenza, ma è stato conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie ai gossip che lo hanno legato al mondo dello spettacolo, per una relazione con la showgirl Antonella Mosetti. Poi però ha iniziato a guadagnare grazie allo spaccio.

Il 5 febbraio 2021, infatti, è stato arrestato: i carabinieri, infatti, hanno fatto irruzione nel suo appartamento di Acilia e, al suo interno, hanno rinvenuto e sequestrato 200mila euro in contanti e 27 chili di cocaina la cui vendita avrebbe fruttatocirca 5 milioni di euro. È il pm Francesco Cascini che fa arrestare Corvesi, condannato con rito abbreviato a 6 anni e 10 mesi di reclusione: prima della condanna, però, si è rivolto al boss albanese Elvis Demce.

Il boss albanese che si sente come Dio

Il fratello di Francesco, invece, il pm Giuseppe Cascini, che adesso lavora al Consiglio Superiore della Magistratura, quando era ancora un sostituto procuratore aveva ottenuto la condanna del boss albanese che poi è riuscito ad essere assolto in appello.

Il 36enne Elvis Demce, invece, è stato arrestato un mese fa, quando è stata scoperta una faida fra due bande di albanesi che agivano nella capitale fra agguati, incendi e tentati omicidi: Elvis Demce, infatti, era intenzionato a riprendersi le piazze di spaccio in zona Prenestino, nel litorale Pontino, nei Castelli Romani e Velletri che stava occupando il boss della banda rivale, Ermal Arapaj.

Come di legge sull'articolo di La Repubblica, Demce diceva: "Io sono Dio". E poi, dopo essere uscito dal carcere dopo essere stato condannato in primo grado all'ergastolo proprio da Giuseppe Cascini, aggiungeva: "È uscito il padrone di casa. È uscito l’Isis. Mò andateve a chiudere tutti quanti."

Il piano per uccidere i fratelli pm

Entrambi, sia Corvesi che Demce, volevano uccidere i fratelli pm Cascini per punirli di averli condannati.  Scortati, protetti o con la macchina blindata, "quando me parte ‘a ciavatta co' questo vado a sparare a Cascini fori a piazzale Clodio", diceva il boss albanese, affermando chiaramente di voler uccidere almeno uno dei due fratelli pm del pool Antimafia, Francesco Cascini. "Sono due fratelli pm, uno più infame dell’altro, vogliono distrugge a noi, la cerchia nostra", il progetto dei due è di ucciderli o di incastrarli con foto compromettenti, ma poi sono arrivate le intercettazioni.

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