Scontro sulla sanità nel Lazio: Pd in protesta agli Stati Generali, Rocca attacca sui dati delle liste d’attesa

Il dibattito politico sulla sanità nel Lazio non si placa e, anzi, si inasprisce in occasione degli Stati Generali della Salute in scena a Roma martedì 18 e mercoledì 19 novembre alle corsie sistine del Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia. Il Partito Democratico non ha partecipato all'evento, ma si è invece riunito in un sit-in fuori dalla struttura per protestare contro la lunghezza delle liste d'attesa nella sanità pubblica.
"Non vogliono confrontarsi ma piangere, un esempio di ‘poraccitudine' politica", ha attaccato il presidente della Regione Francesco Rocca. "Siamo pronti a contribuire con il nostro lavoro di opposizione nei luoghi istituzionali, dove il confronto dovrebbe avvenire davvero, non in un evento costruito per alimentare la propaganda del presidente", la replica del Pd attraverso una nota del segretario regionale Daniele Leodori e del capogruppo in consiglio Mario Ciarla.
I dati sulla sanità: il 12% della popolazione ha rinunciato alle cure
Al centro del botta e risposta a distanza i dati sulla sanità del Lazio: la quarta regione d'Italia per rinuncia alle cure: quasi settecentomila cittadini – il 12% della popolazione – hanno detto no a visite ed esami a causa dei costi e dei tempi d'attesa. Secondo quanto raccolto da Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, quasi la metà dei cittadini (48,8%) non ottiene l'appuntamento medico richiesto e addirittura il 70% si è scontrato con liste d'attesa chiuse. Numeri contestati da Rocca: "Non sono stati raccolti bene, perché mettono i miei dati in una finta competizione".
Il Pd del Lazio: "Carenze di programmazione della Giunta"
La difficoltà a interfacciarsi con la sanità pubblica ha spinto molte e molti a rivolgersi verso altri lidi. I laziali sono quelli in Italia che spendono di più in strutture private: 852 euro pro-capite e 1.852 euro per famiglia all'anno. "La verità è che il sistema sanitario regionale oggi si regge grazie al lavoro instancabile di medici, infermieri e operatori, che ogni giorno suppliscono alle carenze di programmazione della Giunta – continuano Leodori e Ciarla -. Ma in Consiglio, in Aula e nelle Commissioni i lavori sono praticamente fermi, bloccati proprio da chi oggi ci accusa di non voler partecipare. Noi ci siamo: per far crescere il Lazio servono serietà, trasparenza e fatti. Non slogan e polemiche sterili".
Ma Rocca rispedisce al mittente l'accusa di immobilismo replicando con altri numeri: "Resta un dato che è tombale nei confronti del Pd: 2,5 milioni di prestazioni erogate attraverso il ReCup nel 2022, 6 mln di prestazioni erogate attraverso il ReCup nel 2025. A Roma si dice ‘ci mettessero una pezza'".