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San Pellegrino a Viterbo, il quartiere medioevale più grande d’Europa

Il quartiere San Pellegrino di Viterbo è uno dei quartieri medioevali più grandi d’Europa. È il simbolo dell’antica città medioevale di Viterbo.
A cura di Enrico Tata
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Torri, vicoli, archi, piazzette, strade tortuose e i caratteristici profferli, cioè scale esterne. Il quartiere San Pellegrino di Viterbo è uno dei quartieri medioevali più grandi d'Europa. È il simbolo dell'antica città medioevale di Viterbo, conosciuta come Città dei Papi, poiché nel XIII secolo fu sede pontificia e il Palazzo Papale ospitò diversi Papi. Il quartiere medioevale della città è un tipico esempio dell'edilizia del 1200 con torri, archi, vicoli e i tipici profferli viterbesi già menzionati. Su piazza San Pellegrino si affacciano il Palazzo degli Alessandri, risalente al 1200, la torre Scacciaricci e la chiesa di San Pellegrino, antichissima e risalente all'undicesimo secolo. La chiesa è stata ricostruita nel 1889 e, colpita dai bombardamenti del 1944, è stata riaperta al culto nel 1951.

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Questa la descrizione del quartiere San Pellegrino nella Guida Verde Michelin:

Il quartiere di San Pellegrino si trova a qualche centinaio di metri a est della cattedrale diViterbo. Questo quartiere del XIII sec., molto ben conservato, costituito da stradine dove si ammirano archi, torri e scale esterne (i profferli) merita senz'altro una visita. Qui si potrà scoprire anche il museo della Macchina di Santa Rosa che presenta la commemorazione di Santa Rosa, organizzata ogni anno il 3 settembre, durante la quale una torre luminosa del peso di 5 t, alta 30 m, viene spinta tra le stradine della città da centinaia di persone.

Lo storico viterbese Cesare Pinzi, a cui in città sono dedicati un istituto statale di istruzione primaria e una via, ha pubblicato nel 1889 la ‘Guida dei principali monumenti di Viterbo' e così descriveva il quartiere San Pellegrino:

Attraversata la piazza di S. Bernardino, ove si può vedere una fontana a fuso, che nella parte superiore ricorda la primitiva costruzione del secolo XIII, si riesce per una via, rasente alle mura del Monastero, sopra una piazzetta, detta in antico di San Salvadore, ora di San Carluccio. Da qui s'imbocca in uno dei quartieri della città, che, colle sue strade tortuose, colle sue tetre case, prepotentemente sporgenti nel mezzo della contrada, coi suoi archi che ad ogni passo cavalcano la via, colle sue torri monche, annerite, e accavallate quasi l'una sull'altra, serbano ancora la più genuina impronta medioevale, e rappresentano al vivo la lugubre scena, dove si svolsero più di sovente quelle lotte fratricide, che funestarono per secoli Viterbo, al pari di tutte le altre città italiane. 

A metà di questa strada, si sbuca, al disotto di molteplici cavalcavia, in un angusta piazzetta quadrata, detta di San Pellegrino. Qui la scena si presenta d'una rara e incantevole bellezza. Due lati della piazza sono occupati da un sorprendente palazzo medioevale, d'una cosi austera e singolare architettura , da non trovarsene riscontro nei monumenti di quei tempi, conservatici dalla nostra e da altre città.

Qua il link alla pubblicazione di Pinzi (scaricabile gratuitamente).

Altri siti di particolare interesse a Viterbo sono piazza San Lorenzo, dove si affaccia lo stupendo Palazzo dei Papi, e Villa Lante, che si trova nei dintorni del centro storico.

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