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Salvata in aeroporto, era stata picchiata e costretta a partire per il matrimonio combinato

Una ragazza di 19 anni è stata maltrattata e costretta a partire per il Bangladesh per sposarsi in un matrimonio combinato, ma è stata salvata prima dell’imbarco.
A cura di Beatrice Tominic
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Una ragazza di 19 anni, dopo aver subito maltrattamenti e aggressioni dalla propria famiglia, stava per essere costretta ad imbarcarsi per il Bangladesh, suo Paese d'origine, dove sarebbe stata forzata a sposarsi in un matrimonio combinato con un uomo di 40 anni: non è partita soltanto grazie all'arrivo dei carabinieri a Fiumicino, allertati dall'attuale fidanzato della ragazza. Oltre a sporgere denuncia alle forze dell'ordine per quanto accaduto, la ragazza si è rivolta all'associazione Bon't Worry onlus a cui ha raccontato la sua storia.

La vicenda, come si legge in un articolo pubblicato oggi da Il Corriere della Sera, è iniziata lo scorso 10 febbraio, quando la famiglia della 19enne che vive nel quartiere della Magliana, ha scoperto la relazione della 19enne con un ragazzo di origini indiane. Da quel momento la mamma e il patrigno, fratello del padre della ragazza, che si sono subito opposti al rapporto fra i due, hanno iniziato a picchiarla e maltrattarla.

Le violenze e i maltrattamenti dopo la scoperta della relazione

Il giorno stesso della scoperta della relazione fra la 19enne e il giovane ragazzo romano di origini indiane, come racconta nell'intervista Bo Guerreschi, la presidente della Bon’t worry onlus, la ragazza è stata picchiata con violenza sia dal patrigno che dai suoi cugini adolescenti di 13 e di 14 anni. Nei tre giorni successivi, invece, è stata rinchiusa in una stanza da cui non poteva uscire e dove non le era permesso mangiare o bere. "Soltanto sua madre poteva accompagnarla in bagno e farle bere dal rubinetto per non disidratarsi", continua Bo Guerreschi. Quanto potesse bere, però, è sempre stato stabilito dal patrigno.

La partenza per il matrimonio combinato

Poco dopo, inoltre, la famiglia ha programmato il viaggio in Bangladesh, dove la ragazza si sarebbe dovuta sposare con un uomo di 40 anni, come stabilito dal matrimonio combinato. Una volta arrivati a Fiumicino, prima di imbarcarsi, però, sono arrivate le forze dell'ordine che hanno permesso alla 19enne di non partire. I carabinieri della stazione di Porta Portese, infatti, sono stati prontamente allertati dal fidanzato della 19enne e da un loro amico, riuscendo ad impedire la sua partenza: come dice Guerreschi, lei e il suo fidanzato adesso vorrebbero sposarsi.

La madre e il patrigno, invece, sono partiti comunque, con la scusa della morte di un parente, ma sono stati denunciati.

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