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Roma, trattoria costretta a restare chiusa: troppa puzza dai cassonetti pieni da giorni

A Roma una trattoria è costretta a restare chiusa perché la puzza dei cassonetti dell’immondizia, stracolmi da giorni, è insopportabile: “Chi ci viene a mangiare qua fuori con uno scempio del genere? La gente non sentirebbe il profumo del pomodoro, del basilico, del pesce ma la puzza dell’immondizia”.
A cura di Enrico Tata
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La trattoria La Vignarola, quartiere Torre Maura, est di Roma, è chiusa da due giorni. Non ha problemi di soldi o di incassi, ma di immondizia. Davanti al locale, infatti, ci sono due cassonetti dei rifiuti, ma da giorni nessuno li svuota. E la puzza è insopportabile. Così Barbara, una delle due socie, ha deciso di continuare a lavorare soltanto con l'asporto e con le consegne a domicilio. "Come faccio a far mangiare le persone fuori con questa puzza? Non è possibile", spiega ai microfoni di Fanpage.it. E davanti al suo ristorante compare il cartello: "La Vignarola chiusa a causa dei rifiuti". "Tanti mi dicono: ‘ma così perdi i clienti, è controproducente. Ma io li ho persi comunque. Chi ci viene a mangiare qua fuori con uno scempio del genere. La gente non sentirebbe il profumo del pomodoro, del basilico, del pesce ma la puzza dell'immondizia. I clienti mi dicono che gli dispiace e che non è colpa mia", ha detto ancora Barbara.

Protestano i commercianti di Torre Maura

Anche altri commercianti della zona si sono lamentati della situazione. "Per via del Covid dovremmo arieggiare, tenere aperta la porta, ma invece siamo costretti a tenerla chiusa, vista la puzza e un secchione dell'indifferenziato pieno", ha detto una dipendente di un centro estetico.

Emergenza rifiuti a Roma

Intanto continua il rimpallo di responsabilità tra Campidoglio e Regione Lazio. Ieri la sindaca di Roma ha annunciato l'arrivo di un'ordinanza urgente per chiedere la riapertura della discarica di Albano Laziale, con i sindaci dei Castelli Romani che hanno chiuso a questa possibilità. Secondo l'assessora capitolina ai rifiuti, Katia Ziantoni, "non c'è alcun complotto contro Raggi. Ma è la Regione che vuole i rifiuti in strada. "La riapertura delle discariche di Roccasecca, Colleferro e Albano sono state tutte portate al tavolo del Ministero della Transizione ecologica, ma la Regione, ad oggi, non ha mai adottato nessun provvedimento ne' previsto un cronoprogramma delle attività necessarie a mettere in sicurezza Roma e i Comuni della Regione".

La decisione della sindaca Raggi di chiedere la riapertura della discarica di Albano è stata accolta con stupore dalla Regione Lazio. Così Massimiliano Valeriani, assessore regionale al ciclo dei rifiuti: “Al termine di una riunione convocata dal Prefetto di Roma anche con la partecipazione dell’assessore ai rifiuti del Comune di Roma Katia Ziantoni e dell’amministratore della società Ama Stefano Zaghis, la Sindaca Raggi ha rilasciato dichiarazioni assurde sull'emergenza rifiuti, annunciando provvedimenti non comunicati alla riunione in Prefettura. Ennesimo segnale della drammatica confusione e approssimazione che regna in Campidoglio". Insomma, l'emergenza continua e l'estate è appena iniziata.

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