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Roma, medici dimenticano garza nel rene di un uomo e falsificano la cartella clinica: indagati

L’hanno operato al Sant’Eugenio di Roma dimenticandosi all’altezza del rene sinistro una garza che, col tempo, ha marcito nel corpo del paziente provocandogli dolori lancinanti per oltre sei mesi. Nemmeno ai controlli di routine e in un ospedale diverso da quello dell’intervento chirurgico gli è stata notata, fino a quando gli stessi dottori non si sarebbero accorti di quanto successo, omettendo di scriverlo nella cartella clinica. Ora sono indagati per lesioni personali colpose.
A cura di Filippo M. Capra
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Ci sarebbe un episodio di malasanità tra le tante operazioni andate a buon fine all'ospedale Sant'Eugenio di Roma. Nel maggio del 2017, un uomo di 50 anni che deve sottoporsi ad una laparoscopia viene operato da un'equipe medica composta da un chirurgo, un aiuto chirurgo e tre infermieri strumentisti. Una volta terminata l'operazione, andata bene, però, tutti si dimenticano di rimuovere una garza, lasciandola nel corpo dell'uomo all'altezza del rene sinistro.

Dimenticano una garza nel rene e quando se ne accorgono falsificano la cartella clinica

Questo quanto sostenuto dal sostituto procuratore Daniela Cento nel campo d'imputazione, sottolineando come l'equipe avrebbe dimenticato "di asportare dalla cavità peritoneale una garza chirurgica e nel non effettuare correttamente la conta delle bende utilizzate nel corso di detto intervento". Dopo l'operazione, seguono poi diverse visite ma nessuno si accorge della garza. Nemmeno il radiologo, che non noterebbe nulla di strano nelle immagini riprese ai raggi X. L'incubo del 50enne, dunque, stava per cominciare. Come riportato da Il Messaggero, subito dopo l'operazione e il conseguente rientro a casa, il paziente ha iniziato ad accusare dolori lancinanti, fitte, febbre e nausea. Tutti effetti compatibili con l'operazione appena sostenuta. Ma, dopo qualche tempo, quando i dolori avrebbero dovuto ridursi, questi non cessavano. L'uomo decide quindi di farsi nuovamente visitare, questa volta nell'ospedale Alfredo Fiorini di Terracina, due mesi dopo l'intervento: il 27 luglio del 2017. Ma, anche in questo caso, i medici che lo prendono in cura non si accorgono di nulla rimandandola a casa con parole di conforto. Eppure, la situazione va via via sempre peggiorando: il 50enne dimagrisce all'inverosimile e accusa forti dolori alla schiena per tutta l'estate successiva.

Indagate otto persone, sei per lesioni personali colpose

Arriva novembre e i dolori non passano. Allora, l'uomo decide di tornare al Sant'Eugenio, raccontando i suoi mesi di inferno dopo l'intervento. Qui gli stessi due dottori che l'hanno operato notano finalmente la garza ma, secondo quanto emerso dalle indagini e riportato da Il Messaggero, avrebbero falsificato la cartella clinica attestando, come scritto dal pm, "falsamente di aver rimosso materiale purulento e tessuto necrotico". Gli inquirenti ora contestano quindi il reato di lesioni personali colpose all'equipe che ha operato l'uomo e al radiologo che non si è accorto della garza nel rene sinistro, e falsità ideologica ai due chirurghi che avrebbero falsificato la cartella clinica. Indagati poi per lesioni due medici dell'ospedale Alfredo Fiorini di Terracini che a loro volta non hanno identificato il corpo estraneo nell'organismo del 50enne. L'uomo, comunque, sta bene.

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