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Rinnovata la convenzione alla Casa internazionale delle donne per 12 anni: “Il femminismo ha vinto”

La Casa internazionale delle donne di via della Lungara non rischia più di scomparire dalla geografia della città di Roma: il Parlamento ha approvato la norma che prevede il comodato d’uso gratuito per le associazioni che da anni la gestiscono, punto di riferimento per le donne e luogo storico del femminismo romano.
A cura di Natascia Grbic
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"La forza delle donne ha vinto! Finalmente la Casa Internazionale delle Donne ha ottenuto la convenzione con il comodato d’uso gratuito per i prossimi 12 anni. Si tratta del risultato frutto della forte, costante e unita mobilitazione che le associazioni femministe e le donne tutte hanno condotto contro una visione distorta che voleva cancellare la Casa Internazionale e la sua storia, il suo valore politico e sociale, il suo contributo alla liberazione e alle conquiste delle donne che l’hanno attraversata". Comincia così la nota che la Casa internazionale delle donne ha diffuso per annunciare la fine di una battaglia col Comune di Roma durata anni, e che ha visto il rischio concreto che un luogo storico del femminismo fosse svuotato e cancellato dalla storia dalla capitale. Il Parlamento ha approvato le ‘misure urgenti per la tutela dell’Associazione Consorzio Casa Internazionale delle donne di Roma', riconoscendo il comodato d'uso gratuito alle attiviste e alle associazioni che da anni la mandano avanti. "Non siamo state ‘inquiline morose‘ e il femminismo non può essere messo a bando", ribadiscono.

Una battaglia durata anni

Dopo Lucha y Siesta, anche la Casa internazionale delle donne rimane al suo posto dopo un braccio di ferro col Campidoglio che non aveva fatto presagire nulla di buono riguardo al suo futuro. Il Comune di Roma sembrava infatti deciso a volerla mettere a bando, dopo che aveva sospeso la convenzione nel 2018 – tre anni prima della sua scadenza – e chiedendo alle attiviste 800mila euro. Una somma impossibile da pagare per le attiviste, che hanno sempre provveduto da sole a occuparsi dei servizi di manutenzione, del pagamento delle utenze e delle dipendenti, a fronte di servizi gratuiti forniti alla collettività e alle donne in difficoltà. Lo scorso novembre, il Parlamento ha stanziato 900mila euro per sanare la posizione finanziaria della Casa internazionale delle donne nei confronti del Comune di Roma, e adesso è arrivata la notizia anche del rinnovo della convenzione e del comodato d'uso gratuito per altri dodici anni. "Abbiamo vinto – dicono ora le attiviste – e lo dobbiamo a tutte noi".

Approvata dal Comune di Roma la delibera per l'assegnazione

Al Campidoglio non è rimasto altro da fare che accettare la situazione, nonostante volesse mettere a bando lo stabile a tutti i costi. La giunta capitolina ha quindi approvato la delibera che ne dispone l'assegnazione, precisando che il consorzio "ha già saldato quasi tutto il debito pregresso mentre la parte restante sarà corrisposta a partire dal primo settembre 2022". "Per un costante aggiornamento del progetto è prevista una pianificazione strategica biennale di programmi e attività attraverso piani operativi di dettaglio che il Consorzio Casa Internazionale delle Donne comunicherà annualmente, insieme alla relazione annuale di rendicontazione, al Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità e al Dipartimento Attività Culturali – spiega il Campidoglio in una nota – Al contempo si attiverà un confronto permanente tra il Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative, il Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità ed il Dipartimento Attività Culturali con il Consorzio Casa Internazionale delle Donne per la verifica del mantenimento del perseguimento dell’interesse pubblico funzionale all’utilizzo collettivo dell’immobile".

Bonafoni: "Dopo Lucha y Siesta, vittoria bellissima"

“Dopo Lucha y Siesta, un’altra vittoria storica conseguita grazie alla forza delle donne. La Casa internazionale delle Donne esce dall’incubo e ottiene finalmente il contratto di comodato d’uso gratuito per i prossimi 12 anni per il complesso del Buon Pastore. Un risultato storico, ottenuto con il decisivo intervento legislativo del Parlamento ma soprattutto grazie alla tenacia delle donne della Casa e della città, che non si sono mai arrese di fronte agli attacchi di chi voleva chiudere un luogo di riferimento politico, sociale e culturale della Capitale. Sono state serrate le tappe della mobilitazione della Casa sotto piazza del Campidoglio, riempita dalle attiviste per ribadire alla sindaca che non potevano essere trattate come ‘inquiline morose’. Hanno avuto ragione. Persino Virginia Raggi ha dovuto ammettere che via della Lungara non poteva essere messo a bando e prendere atto che c’era qualcosa di molto più grande delle polemiche e delle rigidità, un’esperienza di cui andava riconosciuto il valore. Da Lucha y Siesta, dalla Casa internazionale, dai luoghi delle donne ripartirà la Roma del futuro, una Roma femminista che sia finalmente capace di valorizzare e promuovere i diritti, la libertà e l’autonomia delle donne”. Così in una nota la capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio e promotrice della lista ‘Roma Futura’ Marta Bonafoni.

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