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Regina Coeli, in celle detenuti a rischio suicidio formiche, scarico rotto e giornali per lenzuola

Materasso sporco, l’unica finestra sigillata, pareti imbrattate: così si presenta una cella del carcere romano di Regina Coeli destinata ai detenuti a rischio suicidio.
A cura di Enrico Tata
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Pareti imbrattate, materasso sporchissimo, scarico del water rotto, l'unica finestra sigillata, il lavandino intasato, un'invasione di formiche. Condizioni che vengono definite di "totale degrado strutturale, mancanza di igiene e insalubrità assoluta". Così si presenta una cella del carcere romano di Regina Coeli destinata ai detenuti a rischio suicidio. Sono stati violati i diritti umani, secondo il Garante dei detenuti, che per questo ha inviato una informativa alla procura di Roma. La descrizione fa riferimento alla visita compiuta il 18 luglio scorso nella Sezione Ottava del carcere romano. In quella sezione, che si trova al piano terra, sono reclusi i detenuti che hanno compiuto reati gravi e che sono in isolamento.

Nel rapporto vengono descritte le condizioni in cui è stata trovata una cella in particolare: il materasso e il pavimento erano sporchissimi, con colonne di formiche in marcia, piatti sporchi accumulati da tempo, fogli di giornale al posto del corredo da letto, nessun arredo, scarico del water rotto e scarico del lavandino intasato. In più l'unica finestra era sigillata, senza alcun passaggio d'aria, con conseguenti temperature altissime e insopportabili.

La stanza 1, si legge nel documento del garante, versava in condizioni di totale degrado, "in uno stato tale da non consentire la permanenza di una persona senza violarne gravemente la dignità e la salute". In particolare vengono descritte "le pareti imbrattate per tutta la loro estensione, di macchie di varia natura, anche organica", con il detenuto che era costretto ad utilizzare i piatti di plastica con cui gli venivano serviti i pasti per scaricare il water. Quel detenuto era in quelle condizioni da tre giorni, senza uscita ai passeggi e senza accesso alle docce. Era in isolamento in quella cella, spiega ancora il garante, per aver tentato il suicidio. Questo punto, tra l'altro, è controverso, secondo il garante, perché l'uomo si era stretto un lenzuolo al collo alla presenza del capo del reparto e di un commissario. Sembrerebbe un atto di protesta, più che un tentativo di suicidio, la tesi sostenuta nel rapporto.

Amministrazione penitenziaria: "Cella liberata e sottoposta a sistemazione"

Carmelo Cantone, vice capo del Dap, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ha informato che la stanza numero 1 della Sezione Ottava di Regina Coeli è stata "immediatamente liberata e sottoposta a interventi di sistemazione e bonifica. All'origine di quanto spiacevolmente constato nella visita del 18 luglio scorso, è sicuramente da considerare la difficoltà che ha la direzione dell'istituto di dedicare stanze appropriate a ogni caso emergenziale". I casi da affrontare sono superiori alla effettiva disponibilità di stanze idonee e se questo "non può giustificare" quelle condizioni","consente quantomeno di comprendere le difficoltà che l'istituto deve affrontare".

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