Reati contro i minori a Roma e nel Lazio: più della metà delle vittime è composta da bambine

I reati a danno dei minori a Roma e nel Lazio avvenuti nel 2024 sono in aumento del 14% rispetto all'anno precedente: se ne contano 680 a danno dei minori. Un andamento superiore rispetto a quanto avviene in Italia, dove, con 7204 reati, si segna un aumento annuale del 4%. Rispetto allo scorso anno, inoltre, sono aumentati del 38% i maltrattamenti in famiglia. A dirlo, a qualche giorno dalla Giornata internazionale della bambine e delle ragazze che ricorre l'11 ottobre, è la Fondazione Terre Des Hommes che ha reso noti i dati elaborati dalla Polizia di Stato in occasione della presentazione del Dossier indifesa "La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo".
Reati su minori: le vittime sono bambine nel 53% dei casi
Dei minori vittima di violenza, oltre la metà sono bambine. In particolare, il 53% delle vittime sono di genere femminile, a Roma e nel Lazio così come nel resto del Paese. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 90% nei reati di violenza sessuale e negli atti sessuali con minorenni, 89% per la violenza sessuale aggravata, 75% nella detenzione di materiale pornografico e 67% nella pornografia minorile.
A questi si aggiungono i reati relativi ai maltrattamenti in famiglia, per cui si registrano più casi, con un totale di 286 casi, in aumento del 38% rispetto al 2023.

La presentazione dei dati questa mattina a Roma
I dati che, come anticipato, sono stati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri questa mattina, lunedì 6 ottobre, alla presenza del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e del Direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata.
"Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso – ha spiegato nel corso dell'evento il direttore Basilicata – Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza. Di rilevante importanza è anche il modo in cui si supportano le vittime o come si articolano le campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile".
Il Direttore Generale di Terre des Hommes, Paolo Ferrara, invece, ha sottolineato cosa emerge dai dati raccolti lo scorso anno. "Sembrano mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale, un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di legittimità sociale", ha precisato. "Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia".