Procura indaga sul lancio della zuppa contro il Van Gogh: attivisti rischiano fino a 5 anni

Rischiano da due a cinque anni di reclusione gli attivisti per il clima di Ultima Generazione che lo scorso 4 novembre sono entrati dentro Palazzo Bonaparte, lanciando una zuppa di piselli contro il quadro del Seminatore di Van Gogh durante l'orario d'apertura della mostra dedicata all'artista a Piazza Venezia. I pubblici ministeri della Procura di Roma hanno aperto un fascicolo d'indagine sulla vicenda, il reato contestato è di di deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, articolo 518 duodecies del codice penale, una fattispecie a tutela del patrimonio culturale.
Stamattina infatti il fascicolo preparato dai carabinieri è arrivato a Piazzale Clodio. L'opera era coperta con un vetro protettivo. Gli attivisti in un'intervista rilasciata a Fanpage.it dopo l'azione dello scorso venerdì hanno spiegato di non essere interessati all'indagine, ma che andranno avanti con l'obiettivo di risvegliare le coscienze dei cittadini, perché "non c'è più tempo, l'emergenza climatica è in atto e sarà troppo tardi per ammirare le opere d'arte".
Gli attivisti: "Non fermeremo le nostre azioni"
Gli attivisti di Ultima Generazione che hanno manifestato nel museo e bloccano le strade hanno spiegato di non voler essere definiti ‘ambientalisti', ma comuni cittadini preoccupati per il futuro del Pianeta: "È semplice, stiamo chiedendo di rispettare la scadenza del 2025 per la chiusura delle centrali a carbone, non aumentarne la produzione – ha dichiarato Michele, un attivista – Non aumentare le trivellazioni alla ricerca di gas con il decreto che uscirà oggi per identificare le aree perché non ce ne è bisogno. Chiediamo l'aumento di 20gigawatt di rinnovabili già quest'anno. Non fermeremo le nostre azioni fino a quando questo non accadrà".