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Processo ‘Grande Raccordo Criminale’, chiesti 30 anni per l’ex braccio destro di Diabolik

I pm hanno chiesto trent’anni di reclusione con il riconoscimento dell’aggravante del metodo mafioso per Fabrizio Fabietti, braccio destro di Fabrizio Piscitelli, ‘Diabolik’.
A cura di Enrico Tata
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Fabrizio "Diabolik" Piscitelli, a cui Marco Esposito era un fedelissimo.
Fabrizio "Diabolik" Piscitelli, a cui Marco Esposito era un fedelissimo.

Trent'anni di reclusione con il riconoscimento dell'aggravante del metodo mafioso. Questa la richiesta fatta dai pm della procura di Roma per Fabrizio Fabietti, ex braccio destro di Fabrizio Piscitelli, ‘Diabolik'.

L'inchiesta ‘Grande Raccordo Criminale'

L'inchiesta ‘Grande Raccordo Crminale' ha permesso di smantellare a novembre del 2019 l'organizzazione di narcotrafficanti guidata dal defunto capo degli Irriducibili della Lazio e dal suo secondo, Fabietti. Lo scorso anno erano arrivate le prime condanne (che andavano dai 5 anni ai 18 anni) per i circa quaranta imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Gli indagati in questa gigantesca inchiesta sono in tutto 53 e le accuse vanno dallo spaccio di droga all'estorsione, dal riciclaggio all'usura, ma ad alcuni è stato contestato, come detto, anche il 416 bis, cioè l'aggravante del metodo mafioso.

L'organizzazione criminale di Diabolik e Fabietti

La banda di Piscitelli era una delle più grandi organizzazioni criminali di Roma e Fabietti era il suo vice: acquistava l'hashish e la cocaina grazie ai contatti con la ‘ndrina dei Bellocco, selezionava i clienti ‘vip' del gruppo. Insomma, era lui il braccio operativo di Diabolik. L'associazione aveva contatti e importava cocaina da Colombia e Brasile, hashish dal Marocco, e aveva fornitori abituali. Chi non pagava o aveva debiti con la banda, veniva selvaggiamente picchiato o minacciato. Per questi ‘lavori' Piscitelli e i suoi si servivano di scagnozzi provenienti spesso dall'ambiente degli Irriducibili. Picchiatori al soldo di Diabolik erano anche ex pugili, alcuni di nazionalità albanese. Secondo quanto emerso dalle indagini della direzione distrattuale antimafia di Roma, l'organizzazione di Piscitelli operava soprattutto nella zona di Roma Nord e in quei quartieri riforniva le piazze di spaccio.

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