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Enrico Varriale a processo per violenze sulla ex: “Le ho dato uno schiaffo. Ma il resto è falso”

“Le ho dato uno schiaffo ed è stato l’errore più grande della mia vita”, queste le parole di Enrico Varriale che si è difeso nel corso del processo che lo vede imputato per lesioni e stalking alla ex.
A cura di Beatrice Tominic
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"È vero le ho dato uno schiaffo. E le chiederei scusa se soltanto fosse qui. Ma poi basta, il resto è tutto falso". Queste le parole di Enrico Varriale chiamato a parlare nel corso del processo che lo vede imputato per lesioni e stalking nei confronti della ex compagna che lo ha denunciato nell'estate del 2022.

"Le chiederei scusa, però le chiederei anche perché ha detto che le ho sputato addosso. Lo sputo è una delle cose più schifose che si possono fare. E io non l'ho mai fatto". Nessuna parola, invece, sulle abrasioni al collo e sulle ferite al ginocchio riportate dalla donna, come testimoniano i referti medici.

Il processo al giornalista sportivo

L'ex vicedirettore di Raisport e la donna avevano iniziato a frequentarsi nell'ottobre del 2020. La lite violenta era scoppiata il 6 agosto.  Nel decreto che dispone il giudizio immediato a carico di Varriale, come riporta la Repubblica, si legge che è nata per motivi di gelosia. "La sbatteva violentemente al muro scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole violentemente dei calci".

Da qui l'accusa di lesioni a cui si sarebbe aggiunta quella di stalking dopo che avrebbe provato ad entrare in contatto con la vittima. Così oggi si trova a processo. Dopo la denuncia della donna, un referto medico, tre diverse testimonianze e l'informativa con messaggi e telefonate da parte di Varriale alla ex, oggi è proprio il giornalista sportivo a prendere la parola.

La dichiarazione degli avvocati

"Stalking, minaccia, violenza o intenti lesivi: nulla di tutto ciò. Solo un gesto, uno schiaffo per contenere l'ennesima reazione aggressiva della donna e per il quale, comunque Enrico Varriale ha chiesto scusa", hanno aggiunto, inoltre, gli avvocati che difendono l'ex vicedirettore di Rai Sport, i legali Ester Molinaro e Fabio Lattanzi.

La testimonianza di Varriale in aula

Varriale in aula ha ripercorso quanto accaduto fra il 5 e il 6 agosto, data della lite furibonda. "La sera del 5 ero a casa sua, stava facendo il letto quando ha cominciato di nuovo a parlare dell'altra donna. Mi sono arrabbiato e sono andato via – ha raccontato davanti ai giudici – Sono tornato il giorno dopo per chiarire. Era in vestaglia. Le ho chiesto: vogliamo definire questa situazione? Lei stava col telefono in mano, era un discorso di educazione", ha ricordato Varriale.

"Alla terza volta le ho preso il telefonino dalle mani e mi si è scagliata addosso. Mi ha strappato la maglietta e mi ha urlato Io ti rovino. Io prima le ho risposto. Poi le ho mollato uno schiaffo – ha ammesso il giornalista sportivo – È stato l'errore più grande della mia vita. Lo schiaffo è vero, ma tutte le altre cose che ha raccontato no. Era lei che saltava addosso a me. Dice che le ho messo le mani al collo, ma io avevo il telefono in mano. Dice che l'ho presa a schiaffi, ma avrebbe riportato ferite diverse". E poi continua: "È stata una litigata violenta. E le ho dato uno schiaffo. Ma quello è l'unico gesto aggressivo".

L'altro procedimento su Varriale

Nel frattempo, dopo la denuncia della compagna, un'altra donna ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di Varriale, accusato di minacce e lesioni di una donna con cui avrebbe iniziato una frequentazione dopo l'ex. I fatti, stavolta, risalirebbero all'8 dicembre del 2022. Anche qui tutto sarebbe iniziato con una lite per gelosia, terminata con un altro schiaffo così forte da provocarle un trauma cranico non commotivo, come riportato dal referto del Gemelli.

"Se mi denunci ti ammazzo", avrebbe detto alla donna Varriale che si sarebbe presentato anche sotto l'abitazione della donna. Anche in questo caso, avrebbe provato a mettersi in contatto con lei con chiamate e messaggi, alcuni dei quali partiti anche dalle utenze Rai. "Morirai", le ha detto una voce in una chiamata arrivata dagli studi televisivi.

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