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Primario arrestato, imprenditore racconta il sistema Palumbo: “Non ricordo quanti soldi gli abbiamo dato”

L’interrogatorio di Maurizio Terra, arrestato insieme al primario Roberto Palumbo: “Era socio di fatto, gli davo utili in contanti o con false fatture”.
A cura di Francesco Esposito
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Il primario Roberto Palumbo (Frame dal video del Forum Nazionale delle Associazioni Onlus)
Il primario Roberto Palumbo (Frame dal video del Forum Nazionale delle Associazioni Onlus)

Un rapporto di affari e corruzione vissuto quasi come un'oppressione. Questa è la versione raccontata ai magistrati da Maurizio Terra, imprenditore di 57 anni, arrestato il 4 dicembre scorso insieme a Roberto Palumbo, primario di Nefrologia all'ospedale Sant'Eugenio di Roma. "Nel 2025 non ricordo quante volte gli abbiamo dato soldi". Quella della scorsa settimana, 3mila euro in banconote di piccolo taglio, sarebbe solo l'ultima di molte mazzette consegnate dall'amministratore unico della clinica privata Dialeur al medico in cambio dell'invio di pazienti dializzati.

"I 3mila euro erano acconto degli utili di Dialeur"

"Si trattava di pagamento di un acconto degli utili della quota di fatto detenuta da Palumbo in Dialeur", continua la deposizione di Terra, che ricostruisce la storia e l'organigramma della società di cui il primario era socio "occulto". "Sono il legale rappresentante della Dialeur, l’ho gestita sin dalla nascita e la gestisco tuttora, il 40% delle quote sono di Nefroline, gruppo Nefrocenter, e fa capo di fatto a Giovanni Lombardi", referente di Rome American Hospital e anche lui indagato.

"Confermo che il 60% delle quote di fatto di Dialeur era ed è di pertinenza di Palumbo". Secondo quanto riferito da Terra e riportato dal Corriere della Sera, il medico inizia a entrare in società senza comprare una quota a partire dal 2020. "Gli utili si sono generati dal 2024 e ritengo di aver dato a Palumbo circa 5-6mila euro quell’anno". Nel 2025 i guadagni sono cresciuti fino a sfiorare i 30mila, pagati tramite false fatture per prestazioni di consulenza dalla Gera Consultings (società di Terra) alla Omnia 2025. Quest'ultima è la società "scrigno" intestata al ragioniere Federico Germani (anche lui indagato) ma la cui carta di credito era usata da Palumbo.

La gip: "Terra quasi sollevato dall'emersione della vicenda"

"Abbinavamo i pagamenti in contanti a quelli in fattura, perché Palumbo ci chiedeva di fare così. Preciso che quando ho dato dei soldi in contanti a Palumbo o li ho presi da Omnia me li ha consegnati Lombardi", aggiunge Terra. Anche presso il Rome American Hospital, gestito da Lombardi, il primario del Sant'Eugenio faceva operazioni o svolgeva prestazioni che "verosimilmente erano pagate in nero, così Lombardi pagava il 20% in meno e a Palumbo non veniva effettuata la decurtazione delle varie quote che avviene invece quando il pagamento è effettuato con fattura: al medico arriva circa il 40% del totale e ovviamente col pagamento in nero arriva il 100%", continua l'imprenditore.

"Ovviamente io e Lombardi volevamo tenerci buono Palumbo e non avevo nessun interesse a farmelo nemico", aggiunge Terra, che parla alla giudice per le indagini preliminari Paola Della Monaca con atteggiamento quasi liberatorio. "Ha ammesso, con più trasparenza, le proprie responsabilità, ha fornito elementi atti a ricostruire compiutamente i fatti; ha mostrato, soprattutto all'udienza di convalida, di essere quasi sollevato dall'emersione della vicenda", scrive la gip. La collaborazione alle indagini non gli ha risparmiato gli arresti domiciliari, ma in fase di processo potrebbe garantire a Terra un trattamento diverso rispetto a Palumbo.

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