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Porta il Dobermann a un concorso di bellezza, denunciato: gli aveva tagliato coda e orecchie

Quella di tagliare coda e orecchie al Dobermann per fini estetici è una pratica illegale molto dolorosa per l’animale. Un uomo è stato condannato a otto mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali dopo essere stato beccato a un concorso di bellezza dalle guardie zoofile dell’Oipa di Roma.
A cura di Natascia Grbic
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Aveva mozzato coda e orecchie al suo Dobermann per fini estetici, poi lo aveva portato a un concorso di bellezza. Non si aspettava evidentemente che ci sarebbero stati i controlli delle guardie zoofile dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma, che hanno visto le mutilazioni del cane. L'uomo ha provato a giustificarsi facendo vedere dei certificati stilati dal veterinario, ma in seguito a un controllo sono risultati falsi. Denunciato, è stato condannato a otto mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali.

"Il proprietario del cane ha esibito certificati veterinari che le nostre indagini di polizia giudiziaria hanno dimostrato essere falsi", ha spiegato Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma. "I molti controlli delle nostra guardie a livello nazionale hanno portato a oltre settanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari". Eh sì, perché non è raro che queste persone trovino veterinari compiacenti, disposti a sottoporre il cane a questa pratica dolorosa e crudele solo per un ritorno economico. Le mutilazioni per fini estetici sono vietate per legge. Chi lo fa rischia una pena fino a 18 mesi di reclusione e il pagamento di 30mila euro di multa.

"Le federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati e gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti", conclude Locuratolo. "Sono già fissate molte altre udienze per rinvii a giudizio a seguito delle indagini e denunce dell’Oipa, a Roma e in altre città. Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge".

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