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Piano sulle liste d’attesa, come funziona a Roma e nel Lazio e quali benefici per i pazienti

Come funziona il nuovo servizio di Cup del Lazio che integra le agende degli ospedali e delle strutture pubbliche con quelle degli ospedali e delle cliniche private convenzionate.
A cura di Enrico Tata
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Il Governo Meloni ha approvato un decreto legge che ha l'obiettivo di abbattere le liste d'attesa nella Sanità. Il provvedimento principale consiste nella creazione di un Cup unico regionale con tutte le prestazioni disponibili, sia quelle delle strutture pubbliche che di quelle private convenzionate. Una misura che nel Lazio è stata già introdotta a inizio anno dal presidente della Regione, Francesco Rocca.

Il governatore laziale ha spiegato che "il Cup unico è fondamentale perché se si vogliono analizzare i bisogni dobbiamo avere un unico punto di ingresso delle richieste. Prima un cittadino del Lazio chiamava il Recup e trovava solo l'offerta sanitaria delle strutture pubbliche e se non trovava posto iniziava un calvario cercando una risposta".

Adesso, invece, telefonando al numero unico di prenotazione 069939, i cittadini avranno a disposizione non solo le agende degli ospedali e degli ambulatori pubblici delle Asl, ma anche quelle degli ospedali e delle cliniche private convenzionate. Dal primo gennaio, quindi, è attiva una piattaforma che sta integrando le agende pubbliche con quelle private.

Cosa sta facendo Rocca sulle liste d'attesa nel Lazio

"I primi dati a nostra disposizione, frutto dell'inserimento nel Recup delle agende del privato accreditato, fotografano una complessiva riduzione delle liste d'attesa per molti esami. La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta ed è nel solco di questi provvedimenti varati dal Governo Meloni", ha spiegato Rocca in un'intervista al Foglio. "Per quanto riguarda il rapporto con il privato, per cui sono stato criticato, in realtà io sono stato il primo che ha detto loro ‘o entrate nel Recup o vi tolgo l'accreditamento'. E così ho fatto. Il pubblico e il privato devono lavorare insieme".

Il governatore ha spiegato di aver previsto, in linea con quanto chiede il decreto dell'esecutivo, l'erogazione di prestazioni ambulatoriali il sabato e la domenica. Per esempio, dal primo weekend di maggio è attivo al San Camillo-Forlanini un servizio di tac e risonanze magnetiche nel fine settimana. "Nel Lazio è il primo ospedale a farlo, grazie all'arrivo di nuovi macchinari e, soprattutto, alle nuove assunzioni autorizzate dalla mia Giunta".

Un altro punto cardine del decreto è la riforma del monitoraggio e del controllo da parte di Agenas sul funzionamento delle liste d'attesa. Si tratta, ha spiegato Rocca, "di una misura che, nel Lazio, abbiamo introdotto attraverso il cruscotto unico di monitoraggio delle liste d'attesa che, insieme all'integrazione delle agende dei privati e alla revoca dell'accreditamento per le strutture che non aderiscono consentirà di tenere sotto controllo, in tempo reale le liste, riducendo le attese".

Le polemiche sui finanziamenti al Sistema Sanitario Nazionale

Secondo Rocca, il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale nel 2024 toccherà i 134 miliardi di euro, "il valore più alto mai raggiunto prima, unitamente ai 500 milioni destinati all'abbattimento delle liste d'attesa. In rapporto al Pil ci attestiamo al 6,88%, conseguendo un risultato importante se lo confrontiamo con gli anni passati. Si tratta di un segnale importante da parte del Governo, che ha operato un'inversione di tendenza rispetto al passato e sta andando nella giusta direzione".

Per l'ex assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, candidato di Azione alle Europee, "la montagna ha partorito il classico topolino. Sulle liste è più uno spot elettorale che qualcosa di concreto. La premier Meloni chiede ai cittadini una mano, dimenticando che nell'ultimo anno i cittadini le mani le hanno messe nelle loro tasche, spendendo oltre 40 miliardi per visite ed esami". 

Per l'ex assessore "non servono spot elettorali, ma serve riaprire la discussione sul Mes sanitario, archiviata in questo Paese dai populisti e dai sovranisti. Senza quelle risorse, che devono essere destinate al personale, ogni iniziativa del Governo sulle liste d'attesa è destinata a naufragare". 

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