Anziana lascia l’occupazione per la casa popolare: “Non c’è l’acqua corrente, solo muffa ovunque”

Muffa, infiltrazioni d'acqua, riscaldamenti non funzionanti: questa la situazione che Fanpage.it ha trovato in alcuni degli alloggi popolati consegnati agli ex occupanti di viale delle Province. Il Comune di Roma ha consegnato 141 case a chi abitava all'interno dello stabile, ma alcune di queste non versano in buone condizioni. Le persone che vivono all'interno di queste abitazioni sono costrette a fare i conti giornalmente con perdite d'acqua e conseguenti infiltrazioni che rovinano muri e mobilio.

"Ogni giorno dobbiamo andare con il carrello a prendere l'acqua con bottiglie e secchi per lavarci e cucinare perché se l'apriamo dai rubinetti scende subito all'appartamento del piano di sotto – spiega un inquilino – ci hanno assegnato questa casa ad Acilia ma non è possibile abitarci. Tutte le tubature sono vecchie e arrugginite, perdono acqua sia in balcone sia in bagno. Non possiamo aprirla mai perché altrimenti finisce dalla signora del piano di sotto. Siamo costretti a portarla da fuori facendo avanti e indietro con i secchi".

Anche dalla signora che abita al piano sottostante la situazione è drammatica. "Ho chiamato il Comune mi hanno detto che non ci sono soldi per mettere a posto le cose, tanto che volevo andare dai carabinieri – spiega – Quando piove da me scende l'acqua a catenella, e quelli del piano di sopra non possono usare l'acqua perché scende giù da me. Ho speso 34mila euro per sistemare casa, e l'altro giorno ho dovuto ripassare l'acido perché le mattonelle erano diventate nere".

La situazione non è delle più salubri nemmeno nelle cantine del palazzo, che sono quasi allagate. "Sono tre anni che viviamo in queste condizioni – continua la signora – Abbiamo fatto diverse segnalazioni ma non è mai venuto nessuno".
La situazione è ancora più drammatica per gli inquilini che abitano al piano superiore, che non possono aprire mai l'acqua, nemmeno per lavarsi, cucinare, o bere un bicchiere d'acqua. "I vicini ce l'hanno con noi, ma non è colpa nostra – concludono affranti – I lavori li dovrebbe fare il comune, ma non sono mai venuti".