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Ostaggio della burocrazia ragazzo trans cambia sesso e non riceve più il reddito di cittadinanza

Fanpage.it racconta la storia di Chris e dell’intoppo burocratico che ha avuto con Inps per il cambio di documenti e l’erogazione del reddito di cittadinanza. Su di lui si è riversata un’ondata d’odio.
A cura di Alessia Rabbai
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Chris Riccardi
Chris Riccardi

Chris Riccardi, 27 anni, è un ragazzo trans che lo scorso febbraio ha rifatto i documenti per cambiare il sesso da femminile a maschile e non ha più ricevuto il reddito di cittadinanza. A Fanpage.it ha raccontato come l'episodio, un intoppo burocratico dovuto all'esistenza temporanea di due codici fiscali – e non ad una discriminazione di Inps – abbia generato un'ondata d'odio da parte di molti utenti sui social network, alla quale hanno fatto seguito almeno quindici querele.

"Intoppo burocratico per due codici fiscali"

La vicenda è partita dal cambio di codice fiscale: "Il reddito di cittadinanza non arrivava perché non si trovava l'Isee con il vecchio nome, dunque la dichiarazione dei redditi non risultava. Per questo motivo non potevano erogarmi il pagamento – spiega Chris – Il problema è che io avevo mandato tramite Inps un certificato di esatte generalità, che mi è stato rilasciato dal Comune di Frosinone e il nuovo Isee. Purtroppo la pratica molto probabilmente non è stata lavorata a Roma, quindi risulta a vecchio nome e il vecchio nome non poteva più ergogare l'Isee".

Dopo l'intervista con Radio Capitale del 25 maggio scorso, il giorno successivo Chris ha ricevuto una chiamata dall'Inps: "Mi hanno detto che avevano risolto con il mio Isee, che i due codici fiscali risultavano unificati e che era tutto a posto". Nonostante la rassicurazione ricevuta però i soldi non sono arrivati: "Oggi mi avrebbero dovuto erogare l'accredito, ma ancora non c'è".

"Insultato e minacciato di morte"

Sulla sua storia si sono riversati i commenti d'odio da parte di molti utenti, che lo hanno insultato e minacciato di morte con frasi come "Dovevi cambiarti il cervello", "Non vali a nulla, sei un parassita", "Ritransiziona e vai a fare la donna delle pulizie", "Fin quando non ti operi, sei donna, punto". "La maggior parte degli insulti e delle minacce che ho ricevuto si riferiscono al fatto che fossi un ragazzo trans e non per il problema che ho avuto con l'erogazione del reddito di cittadinanza.

Ma c'è anche chi lo ha attaccato dicendogli che non ha voglia di fare nulla: "Alle persone che mi dicono che non voglio lavorare rispondo che ho creato un sito web con un metodo di studio per i dislessici definito unico al mondo. Purtroppo l'Italia non ha saputo valorizzarlo e non mi ha dato i fondi per finanziarlo. Dopo il mio investimento ho dovuto oscurarlo".

Poi l'appello a condividere la sua storia: "Voglio trasmettere forza alle persone che stanno vivendo una storia come la mia, che sono uscite allo scoperto in una società così complicata – spiega Chris – Nella nostra situazione i suicidi sono altissimi per motivi economici, burocratici, perché ti scontri quotidianamente contro persone che fanno branco contro di te. Sotto ai miei post ho contato oltre 10mila commenti d'odio e minacce di morte".

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