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La morte dell'ultras Fabrizio Piscitelli a Roma

Omicidio Fabrizio Piscitelli: per uccidere Diabolik la pistola e lo scooter di un poliziotto

Il 4 agosto 2019 un poliziotto romano ha denunciato il furto del suo scooter. Nel bauletto c’era anche la pistola d’ordinanza. Gli investigatori credono che entrambi siano stati usati nell’omicidio di Diabolik.
A cura di Natascia Grbic
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Per uccidere Fabrizio Piscitelli sarebbe stata usata la pistola di un poliziotto e lo scooter di un poliziotto. Questa l'ipotesi su cuistanno lavorando gli agenti della Squadra Mobile di Roma, che da tempo indagano sull'omicidio – ancora irrisolto – di uno dei boss della mala più in vista a Roma.

A riportare la notizia, è la Repubblica. Il 4 agosto 2019, tre giorni prima dell'omicidio Piscitelli, un sovrintendente capo in forza alla Polizia di Stato romano ha denunciato il furto del suo scooter. All'interno c'era la pistola d'ordinanza, una Beretta, dello stesso calibro di quella usata per uccidere Diabolik. Che il proiettile fosse uno di quelli in dotazione delle forze dell'ordine era apparso da subito chiaro sin dall'inizio: il sospetto che si fa strada adesso, è che sia la pistola sia lo scooter potrebbero essere di un agente. Entrambi, infatti, sono compatibili con l'arma usata per uccidere e con il mezzo utilizzato per la fuga.

Gli investigatori hanno indagato anche sull'agente, acquisendo i tabulati telefonici relativi a quel periodo. "Si fa presente che in data 4 agosto 2019 il poliziotto ha presentato denuncia di furto di uno scooter Piaggio Beverly 300, della pistola d'ordinanza beretta modello Fs completa di 15 cartucce custoditi all'interno dello stesso motoveicolo, asportato da ignoti, e che lo stesso modello di Beverly è verosimilmente quello utilizzato dal killer di Piscitelli per darsi alla fuga", scrivevano gli inquirenti per motivare la richiesta di accesso ai tabulati. Ma non è emerso nulla che potesse far pensare a un suo coinvolgimento nella vicenda.

Al momento l'unica persona accusata dell'omicidio del leader degli Irriducibili è Raul Esteban Calderon. Se gli investigatori credono di aver individuato il sicario, stessa cosa non si può dire per i mandanti. Per le indagini su Alessandro Capriotti, Leandro Bennato e Giuseppe Molisso è stata infatti chiesta l'archiviazione per insufficienza di prove.

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