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Omicidio di Pier Paolo Pasolini, chiesta la riapertura delle indagini: “Pelosi non era solo”

Sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini è stata depositata in Procura una nuova istanza di riapertura delle indagini.
A cura di Alessia Rabbai
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Indagare ancora sulla morte di Pier Paolo Pasolini. È la richiesta avanzata dall'avvocato Stefano Maccioni in nome e per conto dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio, del regista David Grieco e dello scrittore ed editore Giovanni Giovannetti, che hanno despositato una nuova istanza alla Procura della Repubblica di Roma. La richiesta è riaprire il caso e far luce sull'omicidio.

Pasolini, poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore, pittore e drammaturgo, considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento è stato trovato morto a cinquantatré anni sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Il ritrovamento del suo cadavere massacrato e travolto più volte dalla sua setssa auto è subito apparso come un delitto brutale ed enigmatico.

La nuova istanza in Procura per riaprire le indagini su Pasolini

La richiesta depositata in Procura dall'avvocato Stefano Maccioni in nome e per conto dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio, del regista David Grieco e dello scrittore ed editore Giovanni Giovannetti riguarda "nuovi elementi emersi anche dalla visione delle immagini fornite dalla Rai del telegiornale dell'epoca – si legge in una nota – e sarebbe fondata sull'elaborazione dei dati finora raccolti che devono necessariamente essere letti unitariamente e che conducono ad un'unica conclusione: Pelosi non era con certezza da solo la sera dell'omicidio, quindi è fondamentale accertare chi fosse con lui quella sera".

Giuseppe Pelosi è stato sempre l'unico imputato: ha confessato il delitto agli inquirenti, raccontando di aver incontrato il regista la sera del primo novembre alla stazione Termini e che a Ostia sarebbe nata una lite tra i due, culminata nell'omicidio.

A maggio del 2005 ha ritrattato la sua confessione durante la trasmissione ‘Ombre sul giallo' di Franca Leosini, spiegando di essere stato minacciato di non dire nulla da tre uomini, parlando di un ‘commando' che avrebbe voluto uccidere Pasolini per motivi politici. Una pista che però non ha mai portato, almeno fino ad oggi, a risultati concreti.

I procedimenti precedenti

Il procedimento sull'omicidio si Pier Paolo Pasolini è stato archiviato nel 2015. Nel 2023 è già stata depositata un'istanza, di riapertura delle indagini, che la Procura ha rigettato.

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