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Occupata la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza: “Stop all’invio di armi in Ucraina”

Occupata la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma. Gli studenti manifestano solidarietà ai portuali di Genova e in segno di sciopero contro l’invio delle armi in Ucraina.
A cura di Alessia Rabbai
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La facoltà di Lettere alla Sapienza occupata
La facoltà di Lettere alla Sapienza occupata

Gli studenti dell'Università La Sapienza di Roma nella serata di mercoledì 30 marzo hanno occupato la facoltà di Lettere e Filosofia. L'iniziativa per è stata organizzata e messa in atto manifestare solidarietà ai portuali di Genova e in segno di sciopero contro l'invio delle armi in Ucraina impegnata da oltre un mese nella guerra con la Russia. Le immagini scattate e diffuse nelle scorse ore immortalano gli studenti davanti all'ingresso della storica Facoltà alla sinistra della statua della Minerva, in Piazzale Aldo Moro. Gli universitari hanno diffuso una nota per comunicare le motivazioni della loro occupazione in atto, che continuerà nella notte e nei prossimi giorni: "Siamo solidali con i portuali di Genova in lotta, che per domani, giovedì primo aprile, hanno chiamato uno sciopero per denunciare la criminale complicità dell’Italia nel traffico internazionale di armi – si legge nel comunicato – Sono anni che le proteste vanno avanti per denunciare l’invio di armi in Yemen e in tutti i contesti di guerra insabbiati dall’Occidente, e dimenticati dai media mainstream".

Gli studenti sono in mobilitazione e chiedono prese di posizioni concrete rispetto alle questioni sollevate. "In un contesto in cui il Governo approva un aumento delle spese militari, in cui il prezzo della guerra ricadrà sulle spalle dei lavoratori, delle classi popolari e dei giovani in primis, siamo al fianco dei lavoratori portuali che coraggiosamente bloccano i porti al traffico di armi". E aggiungono: "Non un centesimo, un fucile o un soldato per la guerra imperialista di Nato e Ue. Blocchiamo la filiera della guerra dai porti alle università"! Domani si svolgeranno dibattiti, assemblee e momenti di confronto.

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