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Guerra in Ucraina

Nuove case consegnate ad Amatrice, alcune saranno destinate ai profughi ucraini

Nel giorno in cui vengono consegnate 56 nuove unità abitative ad Amatrice, il vicesindaco Roberto Serafini annuncia la mobilitazione per i profughi ucraini: “Metteremo a disposizione degli alloggi per i profughi ucraini.”
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dalla pagina Facebook "Comune di Amatrice"
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Nella giornata di ieri, martedì primo marzo, i cittadini e le cittadine di Amatrice, vittime del terremoto nella fine dell'estate 2016, hanno ricevuto, dopo una lunga attesa, 56 nuove unità abitative nel Condominio Picente Il Casaletto che si trova in piazza Sagnotti. A queste, se ne aggiungeranno altre 26 da consegnare entro il prossimo 11 marzo. Grazie a queste nuove casette, 82 famiglie potranno tornare a vivere con uno spiraglio di una nuova normalità dopo quasi sette anni dal terribile evento che li ha coinvolti e che ha cambiato loro totalmente la vita.

La consegna delle nuove casette di Amatrice

Nel corso della cerimonia di consegna delle unità abitative, a cui hanno partecipato anche il commissario per l'emergenza sisma Giovanni Legnini, il sindaco Giorgio Cortellesi e il vicesindaco Roberto Serafini. Sono proprio loro ad esprimersi sull'arrivo delle nuove casette. "Amatrice comincia ad avere una casa: tutti noi aspettavamo questo momento, è l'inizio della normalizzazione – dice il sindaco Giovanni Legnini – I cittadini e le cittadine potranno tornare a vivere con dignità dopo aver resistito e continuato ad attendere con pazienza, nonostante i lunghi tempi della burocrazia."

Il vicesindaco e la mobilitazione per i profughi ucraini

Nel corso del medesimo evento è arrivata anche una proposta da parte del vicesindaco Roberto Serafini per accogliere i profughi in arrivo dall'Ucraina, in fuga dal proprio Paese in guerra dopo l'attacco della Russia: "Non possiamo ignorare la tragedia delle famiglie ucraine colpite dalla guerra. E per dare un nostro contributo fattivo a un dramma così grande, abbiamo pensato di mettere a disposizione degli alloggi abitativi, secondo le nostre possibilità – ha dichiarato – L’emergenza che sta sconvolgendo la comunità internazionale ed il mondo intero deve essere affrontata subito, con impegno immediato, da parte di tutti. La priorità oggi è aiutare concretamente chi è in gravi difficoltà e in fuga dalla morte. È dividere un nulla con un sorriso, con un piccolo gesto."

Poi passa a ricordare i momenti vissuti dalle famiglie colpite dal tragico evento del 2016: "Quando c'è stato il terremoto, Amatrice è stata il cuore della solidarietà italiana e del mondo. Oggi sentiamo la necessità e l’urgenza di ricambiare queste persone sfortunate con lo stesso amore." Secondo lui, infatti, gli eventi avrebbero molte caratteristiche in comune. "La guerra è come il terremoto: sconvolge e distrugge la vita in pochi secondi. Estendiamo il nostro appello agli altri comuni del Cratere. Ci auguriamo che anche loro possano aderire a questa iniziativa", conclude il vicesindaco.

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