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“Non potete entrare senza mascherina”: negoziante picchiato per ritorsione dal branco (VIDEO)

“Non potete entrare nel negozio, siete senza mascherina”, ha detto un commerciante romano a un gruppetto di clienti. Questi ultimi lo hanno atteso all’uscita in orario di chiusura e lo hanno picchiato a sangue davanti alla moglie e ai figli di 3 e 7 anni. Tre persone sono state rintracciate e arrestate.
A cura di Enrico Tata
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"Non potete entrare senza mascherina", intima loro il titolare di un negozio di elettronica in Circonvallazione Ostiense a Roma, un ragazzo cinese di 33 anni. Il gruppetto di clienti comincia a insultarlo, lo minaccia, ne nasce una furiosa lite, ma la comitiva dopo pochi minuti se ne va. Sembra tutto finito, ma è solo l'inizio. Il negoziante abbassa la saracinesca e con la famiglia, la moglie e due figli di 3 e 7 anni, va a riprendere la macchina per tornare a casa. Viene brutalmente aggredito, prima da una donna, poi da altri uomini, intenzionati a vendicarsi del torto subito. La moglie fa salire in auto i figli per cercare di proteggerli, ma il gruppetto inizia comunque a colpire la macchina. Il marito viene picchiato e minacciato con un taglierino e costretto a consegnare smartphone e auricolari.

Le telecamere di sicurezza riprendono tutta la scena

Stando a quanto si apprende, ha riportato la frattura del naso ed è stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di 30 giorni. Per fortuna la scena è stata ripresa interamente dalle telecamere di sicurezza presenti in zona e tutti gli aggressori sono stati rintracciati: i carabinieri di Roma Porta Portese hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Roma su richiesta della procura per tre persone. Si tratta di un romano di 44 anni, una 30enne della provincia di Avellino, a Roma senza fissa dimora, e un ragazzo afghano di 30 anni, tutti con precedenti. Dovranno rispondere dell'accusa di rapina aggravata in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e porto abusivo di armi. Un loro complice è ancora ricercato. I fatti, fanno sapere i carabinieri, risalgono al 23 giugno scorso.

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