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Covid 19

Nel Lazio, prima regione in Italia, anche 200 medici di famiglia faranno tamponi rapidi ai pazienti

La Regione Lazio ha messo a disposizione un bando a cui hanno aderito oltre 200 medici, che potranno quindi eseguire i test rapidi antigenici all’interno dei loro studi. “Si tratta di un ottimo risultato, in linea con le aspettative”, ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
A cura di Enrico Tata
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Tampone per la ricerca del nuovo coronavirus
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Nel Lazio possono effettuare i tamponi rapidi (i test antigenici) anche i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta. La Regione ha messo a disposizione un bando a cui hanno aderito oltre 200 medici, che eseguiranno i test, quindi, all'interno dei loro studi. "Sono già stati formati circa 40 colleghi. Questi 200 medici saranno in grado di selezionare i flussi. Gli apparecchi per eseguire i tamponi saranno forniti dalla Regione", ha spiegato all'AGI Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario e segretario provinciale di Roma della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg).

Per l'assessore regionale Alessio D'Amato si tratta di un "ottimo risultato, in linea con le aspettative, e nei prossimi giorni verrà definito un protocollo operativo, assieme allo Spallanzani, per consentire l’esecuzione dei tamponi antigenici in sicurezza e per stabilire le procedure per la distribuzione dei kit e delle apparecchiature portatili. Questa disponibilità consente di costruire una rete territoriale di sorveglianza COVID assolutamente importante, un primo argine. Il Lazio è la prima Regione italiana ad aver bandito questa manifestazione di interesse che rimarrà aperta anche a nuove adesioni e ringrazio sin da ora i medici e i pediatri che hanno aderito".

Come fare i tamponi nel Lazio

Nel Lazio ci sono tre modi per effettuare un tampone: il primo è quello di recarsi, con ricetta medica, in una delle postazioni drive-in allestite dalla Regione (nei prossimi giorni verrà attivato il servizio di prenotazione). Il secondo è quello di andare in uno dei circa 100 centri e laboratori privati abilitati ad effettuare i tamponi rapidi. Il terzo, come anticipato, sarà quello di andare dal proprio medico di famiglia se farà parte di coloro che hanno aderito all'iniziativa.

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