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Nel Lazio la destra presenta un condono edilizio per sbloccare 3,6 mld: chi riguarda e cosa prevede

La consigliera Corrotti ha presentato una proposta che mira a sbloccare 60 mila pratiche di sanatorie edilizie per un totale di 3,6 miliardi di potenziali ricavi per le casse della Regione Lazio. Un primo condono, in pratica, in attesa di quello nazionale proposto da Matteo Salvini.
A cura di Enrico Tata
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Il cantiere in cui sono morti i due operai (La Presse)
Il cantiere in cui sono morti i due operai (La Presse)

In attesa del condono annunciato da Matteo Salvini, nel Lazio la consigliera di Fratelli d'Italia Laura Corrotti, presidente della commissione Urbanistica, ha firmato una proposta di legge che mira a sbloccare 60 mila pratiche di sanatorie edilizie per un totale di 3,6 miliardi di potenziali ricavi per le casse regionali. 

Nello specifico la proposta di Corrotti prevede una modifica di un articolo della Legge regionale 12 dell'8 novembre 2004 in merito a ‘Disposizioni in materia di definizione di illeciti edilizi'. 

Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso dalla Regione Lazio, la modifica assicurerebbe "una maggiore coerenza nell’applicazione delle normative in materia".

La proposta di Corrotti, in particolare, "si focalizza sulla questione della sanabilità degli abusi edilizi. Infatti, attualmente esiste una disparità di trattamento per coloro che hanno presentato domande di condono in tempi diversi, creando incertezza e potenziali ingiustizie nell’ambito delle pratiche amministrative. La rimozione dell’inciso mira a garantire un’applicazione omogenea dei principi giurisprudenziali riguardanti i vincoli sopravvenuti e la compatibilità delle opere realizzate, assicurando trasparenza e coerenza nell’operato delle amministrazioni competenti".

A chi è rivolta la proposta di sanatoria edilizia

Secondo gli studi le domande di condono edilizio attualmente in attesa nel Lazio sono circa 60mila e sono 3,6 miliardi di euro gli introiti stimati che potrebbero essere sbloccati dal provvedimento. Soldi che potrebbero essere reinvestiti per mettere in sicurezza il territorio.

"La proposta di Corrotti consentirà di superare una disparità del trattamento che si è creato in materia di condoni edilizi negli ultimi anni. Questo sarà reso possibile rimuovendo un preciso inciso dell’articolo 3, che attualmente paralizza molteplici istanze di condono, rispetto le quali sono sopravvenuti vincoli ambientali o paesaggistici dopo il 2004", ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, alle Politiche abitative, alle Case popolari e alle Politiche del Mare della Regione Lazio, Pasquale Ciacciarelli.

"Partendo dal presupposto che, con riferimento alla normativa vigente, l’abuso è considerato sanabile al momento della presentazione della domanda, attualmente si manifestano molteplici casi di disparità: tra coloro che hanno ottenuto il permesso di costruire in sanatoria e chi con la stessa istanza si trova paralizzato da anni. Per questo la modifica delle legge consentirà di sbloccare più di 60 mila pratiche, garantendo consistenti entrate per gli enti locali", ha aggiunto ancora l'assessore.

Chi può beneficiare del condono edilizio nel Lazio

Spiega la consigliera Corrotti che la proposta è un tentativo "di porre rimedio a una lampante ingiustizia. La legge del 2004, più restrittiva della normativa statale in vigore, rendeva non sanabili le opere nelle aree soggette a vincoli comparsi successivamente alla domanda.

Nel terzo articolo della legge del 2004 si legge infatti che non sono sanabili

b) le opere di cui all’articolo 2, comma 1, realizzate, anche prima della apposizione del vincolo, in assenza o in difformità del titolo abilitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, su immobili soggetti a vincoli imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela dei monumenti naturali, dei siti di importanza comunitaria e delle zone a protezione speciale (2a), non ricadenti all’interno dei piani urbanistici attuativi vigenti, nonché a tutela dei parchi e delle aree naturali protette nazionali, regionali e provinciali;

In pratica, anche in presenza di vincolo edilizio apposto dopo l'effettiva costruzione, l'opera restava non sanabile e non condonabile. Con l'approvazione della proposta di Corrotti, quindi, sarà possibile sanare opere poste successivamente sotto vincolo.

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