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Nascondeva droga dello stupro nel suo studio: arrestato neurologo del San Camillo

Sono in corso gli accertamenti per capire se il medico neurologo del San Camillo Ludovico Lispi utilizzasse per altri scopi la droga dello stupro trovata dai carabinieri nell’armadietto del suo studio privato a San Giovanni.
A cura di Alessia Rabbai
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Ludovico Lispi, medico neurologo del San Camillo, è stato arrestato e si trova ristretto ai domiciliari. L'accusa nei confronti del professionista è di detenzione ai fini dello spaccio di droga dello stupro (Gbl). Il sospetto è che il medico si faceva spedire la droga per poi rivenderla. I carabinieri hanno trovato nascoste nel suo studio privato oltre 2mila dosi della sostanza stupefacente, che inibisce i sensi fino a portare alla perdita di coscienza, rendendo facile lo stupro. A riportare la notizia è Il Corriere della Sera, Lispi è stato processato per direttissima e davanti al giudice di è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora si trova ai domiciliari, come richiesto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Roma. Il fermo è scattato lo scorso venerdì 15 aprile nello studio in cui esercita la sua attività accogliendo i pazienti da privato professionista, che si trova in via Domenico Fontana, in zona San Giovanni a Roma.

I contenitori presenti all'interno dello studio del medico neurologo presentavano un liquido gelatinoso incolore. Sottoposte ai test per accertare la natura della sostanza, i risultati hanno confermato i sospetti, che si trattava appunto di Gbl di elevata purezza. A tradire il professionista sono stati i numerosi pacchi in arrivo dall'Olanda e recapitati presso il suo studio. Questi movimenti non sono passati inosservati ai carabinieri, che hanno voluto vederci chiaro. Dopo aver chiesto e ottenuto l'autorizzazione dal pm hanno perquisito lo studio e hanno trovato la sostanza sospetta nascosta in un armadietto, tra altri oggetti. Ora è da capire se Lispi, in quanto medico, utilizzasse la sostanza per altri fini.

Non è la prima volta che personaggi noti finiscono nella lente d'ingrandimento degli inquirenti per il possesso della droga dello stupro. Già l'ex modella italiana Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, è stata arrestata per Gbl nel settembre 2021, che lei ha dichiarato servisse per pulire l'argenteria, inchiesta nella quale altre ventiove persone risultano indagate.

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