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Museo della Shoah, dopo il no della Comunità Ebraica Raggi annulla cerimonia: “Evitiamo polemiche”

La cerimonia pubblica per l’apertura del cantiere avrebbe dovuto svolgersi stamattina. Era tutto pronto ma nella serata di ieri è arrivato il dietrofront di Virginia Raggi: annullato l’evento per la posa della prima pietra che aveva suscitato lo scontro con la Comunità Ebraica di Roma. In una nota la sindaca scrive: “Come ho dimostrato in questi anni, non voglio alimentare contrapposizioni che farebbero male alla città e ai romani”.
A cura di Luca Ferrero
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Doveva svolgersi stamattina alle 11.00 la cerimonia per celebrare l'inizio dei lavori di costruzione del Museo della Shoah di Roma. Ma nella serata di ieri è arrivato l'annuncio della sindaca: cerimonia cancellata. La prima cittadina Virginia Raggi lo ha comunicato alle 20.30 in un post Facebook: “Domani partiranno i lavori per la realizzazione del Museo della Shoah a Roma. È una bella notizia per la nostra città e per l’Italia ma, come ho detto giorni fa, non voglio che questo tema diventi terreno di polemiche ingiustificate. Per questo ho deciso che non ci sarà una cerimonia pubblica per l’apertura del cantiere”.

L'annuncio dopo lo scontro con la Comunità Ebraica

La posa della prima pietra aveva sollevato un caso, rimasto aperto fino a poche ore prima del definitivo annuncio della sindaca. La Comunità Ebraica di Roma aveva già declinato l'invito della Raggi alla cerimonia per l'apertura del cantiere. All'agenzia Ansa la Comunità aveva rilasciato una secca dichiarazione: "La memoria è un valore imprescindibile che deve unire la città di Roma e non prestarsi a protagonismi elettorali. Per questa ragione non parteciperemo all'evento, come a qualsiasi altro evento pubblico di natura elettorale".

La sindaca prova a placare la polemica: "Non voglio alimentare contrapposizioni"

Sulla vicenda si era alzato il coro di varie personalità politiche, tra cui Gualtieri, Calenda e Gasparri, che invitavano la sindaca a cancellare un evento ritenuto inopportuno in piena campagna elettorale. Ma il Campidoglio non ha abbandonato la sua linea: nell'email di invito alla cerimonia prevista per oggi, compariva ancora tra gli interventi il nome della presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni. Presenza puntualmente smentita. Il lungo braccio di ferro si è concluso con la nota della sindaca, che continua: "La Comunità Ebraica di Roma ha deciso di non essere presente domani. Rispetto la decisione, pur non condividendola. Come ho dimostrato in questi anni, non voglio alimentare contrapposizioni che farebbero male alla città e ai romani".

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