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Muore schiacciato dal tir mentre cambia una gomma: un indagato per omicidio colposo

Una persona è stata iscritta nel registro degli indagati per la morte di Cristian Marchesini. Si tratta di un atto dovuto per disporre accertamenti sulla vicenda.
A cura di Natascia Grbic
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Una persona è stata iscritta nel registro degli indagati per la morte di Cristian Marchesini, il meccanico di 38 anni morto schiacciato da un tir venerdì 14 gennaio. Si tratta di un atto dovuto al fine di avviare gli accertamenti medico legali sulla vittima e tecnici sul camion, che è stato sequestrato subito dopo la tragedia. Gli investigatori che indagano sulla vicenda vogliono vederci chiaro: e soprattutto capire come mai il crick abbia ceduto, facendo crollare il mezzo pensate addosso a Cristian, uccidendolo sul colpo.

Cristian Marchesini, originario di Supino, aveva 38 anni ed era un operaio specializzato. La mattina di venerdì 14 gennaio stava aiutando un camionista rimasto in panne lungo la strada ed era andato a cambiargli la ruota. Qualcosa però è andato storto, il crick ha ceduto, e il camion gli è caduto addosso, uccidendolo. Inutili i soccorsi del 118, intervenuti sul posto per provare ad aiutarlo. Non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Per estrarre il corpo da sotto il mezzo si è reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco. I funerali si svolgeranno martedì 18 gennaio alle 15.30 nella chiesa di Supino.

"La nostra comunità piange per un giovane che ha perso la vita in un tragico incidente sul lavoro – le parole del sindaco di Supino, Gianfranco Barletta – Sono sempre troppi gli incidenti mortali sul lavoro, oltre 1000 soltanto nei primi dieci mesi del 2021.Dietro questi numeri ci sono i nomi, i volti e le storie di uomini e donne che sono usciti di casa per svolgere il proprio lavoro e non ne hanno fatto più ritorno. Oggi il nome è quello di un nostro giovane concittadino, Cristian Marchesini. In questo giorno così doloroso esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza, a nome anche dell'amministrazione e di tutta la cittadinanza, alla mamma e alla famiglia del nostro concittadino.Non vorremmo più dover avere notizie di questo genere".

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