Morto sbranato da due rottweiler a Manziana, la sorella: “Procura non ha indagato abbastanza”

Si terrà domani, 12 novembre, l'udienza preliminare sul caso di Paolo Pasqualini, 39enne morto l'11 febbraio 2024 dopo essere stato aggredito da tre cani rottweiler mentre faceva jogging nel bosco Macchia Grande di Manziana, in provincia di Roma. Le indagini della procura di Civitavecchia sono terminate e domani si saprà se andranno a processo il padrone dei tre animali, Patrizio Pintus, e la sua ex compagna che li stava accudendo da sette mesi, Giovanna Minelli. Per entrambi il reato contestato è quello di omicidio colposo.
Nei mesi successivi alla sua morte, la sorella e la madre di Paolo Pasqualini, Priscilla e Simona, hanno mosso varie critiche allo svolgimento delle indagini e, attraverso il loro legale, hanno parlato di "lacune gravissime nel quadro investigativo". Per domani hanno organizzato un sit-in di protesta alle 9.30 nel parcheggio del tribunale di Civitavecchia, mentre continuano a sollevare dubbi.
Il cancello dell'abitazione di Minelli e Pintus
Nella notizia di reato, i carabinieri di Manziana specificano di aver trovato il cancello "aperto completamente" dopo aver già incontrato Giovanna Minelli mentre cercava i cani nel bosco. Nel terreno fangoso davanti all'ingresso notano anche le tracce di pneumatici e "diverse impronte di cane". Nasce, quindi, l'ipotesi che i tre molossoidi siano usciti dal cancello da cui è anche passata Minelli per mettersi a cercarli.
Le indagini in questo senso, però, non proseguono e la famiglia Pasqualini contesta come nelle uniche due foto del terreno repertate le impronte canine si trovino sopra a quelle degli pneumatici. Cosa che significherebbe che la donna era uscita di casa lasciando il cancello aperto e da lì sarebbero poi scappati i rottweiler Aron, Aria e Apollo.
Il buco nella seconda recinzione
"Perché in presenza di un cancello completamente spalancato con impronte di rottweiler su fango fresco di fronte al cancello, la Procura conclude che sono scappati da un buco della recinzione interna?", ha scritto oggi, 11 novembre, Priscilla Pasqualini sui suoi profili social. Secondo quanto riportato nella notizia di reato, infatti, i carabinieri avrebbero controllato una sola recinzione individuando un unico buco. Posizione che sembra ribadita nella notifica di chiusura delle indagini.
"In presenza di un doppio recinto, come si fa a fare i rilievi solo sulla recinzione interna?", continua il post di Priscilla Pasqualini. Il 16 febbraio 2024 un perito si è recato nella proprietà di Pintus incaricato dagli imputati. Il tecnico di parte ha controllato anche la seconda recinzione, più esterna e dentro cui i cani si sarebbero ritrovati una volta passati dal primo foro. Qui il perito ha trovato un ulteriore buco. Non è certo, però, se questo fosse presente anche l'11 febbraio, il giorno in cui è stato ucciso Paolo.
Il sit-in dei familiari di Paolo Pasqualini
"Perché la Procura non ha indagato? Perché ha fatto i tossicologici a mio fratello e agli imputati no?", con questo slogan i familiari hanno indetto il sit-in di protesta davanti al tribunale di Civitavecchia a cui parteciperanno anche altre vittime di aggressione da parte di cani molossoidi, spesso dati in affidamento anche a persone pregiudicate o con precedenti di maltrattamenti su animali.