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Morte di Paolo Calissano, i pm indagano per omicidio colposo

La Procura indaga per omicidio colposo, un atto necessario per lo svolgimento dell’autopsia e per far luce sulla morte dell’attore Paolo Calissano.
A cura di Alessia Rabbai
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Omicidio colposo: questa l'ipotesi di reato su cui indagano gli inquirenti in merito alla morte di Paolo Calissano. L'attore è stato trovato morto nella serata di ieri nel suo appartamento alla Balduina a Roma. L'indagine è stata avviata per permettere l'esecuzione di accertamenti per fare luce sulla vicenda. I pm della procura di Roma hanno già disposto l'autopsia, in programma per oggi al Policlinico Agostino Gemelli. I risultati degli esami autoptici serviranno a chiarire le cause esatte che hanno provocato il decesso dell'attore cinquantaquattrenne.

Non si esclude il gesto volontario

I carabinieri che indagano sul caso coordinati dalla Procura al momento non escludono nessuna pista e lavorano a 360 gradi, per capire se la morte, al momento con ipotesi di un'overdose da psicofarmaci, sia stata involontaria oppure se si sia trattato di un suicidio. I militari a seguito del rinvenimento del cadavere dopo la richiesta d'intervento arrivata da parte della fidanzata allarmata perché non riusciva a mettersi in contatto con lui, hanno svolto i primi accertamenti sulla salma ed effettuato un sopralluogo nella casa.

L'ipotesi è un'overdose di psicofarmaci

Ad aver ucciso Calissano sarebbe stato un mix letale di psicofarmaci. I carabinieri ne hanno trovato diverse scatole sul comodino e in altre parti della casa. Farmaci che Calissano assumeva per via della depressione. Lui stesso nelle sue ultime parole al pubblico durante le interviste rilasciate anni fa a Barbara D’Urso a Domenica Live nel 2014 e al Maurizio Costanzo show: “La mia vita senza amore, sono rinato grazie alla mia fidanzata Fabiola Palese e alla scrittura".

Calissano coinvolto in due vicende per droga

Calissano nel lontano 2005 era rimasto coinvolto in una vicenda di droga, che lo ha visto condannato a quattro anni di reclusione per aver venduto della cocaina alla ballerina Anna Luia Bandeira, morta per overdose. Tre anni dopo ha provocato un incidente stradale a seguito del quale, sottoposto ai test per la ricerca di alcol e droga nel sangue, è risultato positivo alla cocaina. Dopo aver scontato la condanna in Comunità, Calissano è tornato poi sotto ai riflettori, ma ha interrotto il progetto al quale stava lavorando per uno stato di malassere.

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