Morta a 17 anni in uno scontro, la mamma: “Rifiuto il risarcimento, voglio una sentenza”

"Non sono acquistabile con alcuna cifra, non accetto risarcimenti sul processo di mia figlia, ma voglio una sentenza che porti alla verità". Sono le parole di Antonella Zevini, che con Fanpage.it ha commentato il rinvio della prima udienza preliminare sul processo per omicidio stradale di sua figlia Giulia Capraro, morta a diciassette anni in uno scontro tra due auto a Marino il 13 giugno del 2023. Udienza attesa per ieri, ma che è stata riprogrammata per martedì 17 febbraio 2026. Unico imputato è M.M., un automobilista allora ventenne alla guida della Renault Clio a bordo della quale viaggiava Giulia con la cintura di sicurezza allacciata lungo viale Bruno Buozzi.
Sono trascorsi trenta mesi dall'omicidio stradale, le indagini si sono chiuse a luglio del 2024 e la madre di Giulia ha atteso per diverso tempo che le venisse comunicata una data per la prima udienza: "Ho scritto al Consiglio Superiore della Magistratura per chiedere perché non avessi ancora notizie, pochi giorni dopo, il 13 novembre scorso, ci è stato comunicato il giorno, che appunto era ieri".
L'avvocata della mamma di Giulia: "Udienza rinviata per vizio di forma"

La prima udienza preliminare però ha visto un rinvio a febbraio 2026 per un vizio di forma: "Abbiamo assistito all'ennesimo errore di procedura, perché la notifica all'imputato è stata trasmessa solamente tre giorni prima rispetto alla data dell'udienza preliminare, in violazione ai principi codicistici che prevedono un termine di almeno dieci giorni – ha commentato l'avvocata della mamma di Giulia Ilaria Cavallin – Ciò ha costretto il giudice a rinviare l'udienza. Ancora brancoliamo nel buio per conoscere se l'imputato sceglierà riti alternativi, oppure se deciderà di essere processato con il rito ordinario".
La mamma di Giulia attraverso la sua legale si costituirà parte civile nel processo: "Costituirci parte civile per noi è un atto dovuto per partecipare al processo penale, anche nell'amara consapevolezza che nulla potrà restituire Giulia a sua mamma". In Tribunale ieri c'era il conducente dell'altra auto coinvolta nello scontro, mai indagato e innocente, in segno di vicinanza a Giulia e a sua mamma. Presenti anche alcuni degli amici stretti di Giulia e Lara Liotta, la mamma di Lavinia, investita a 16 mesi davanti all'asilo di Velletri ad agosto del 2018.
La mamma di Giulia: "Non esiste cifra per la morte di mia figlia"
"Questa è l'Italia, si aspettano trenta mesi da un omicidio stradale per calendarizzare la prima udienza preliminare e arriva un rinvio, per prendere ulteriore tempo – commenta la mamma di Giulia, Antonella – È una violenza istituzionale. Non ho intenzione di accettare neanche un euro di risarcimento, non esiste alcuna cifra per la morte di mia figlia. Mi interessa solo la restituzione della verità e che arrivi una sentenza. So che nulla mi ridarà indietro Giulia, ma non posso permettere che venga intaccata la dignità della sua memoria con un risarcimento. Non ho fretta, mi aspettavo che dopo due anni e mezzo i tempi si sarebbero allungati ulteriormente. Avrei apprezzato la verità totale, una presa di coscenza senza bugie e di essere rispettata nel peggiore dei dolori".