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Molte scuole di Roma scelgono già di chiudere: didattica a distanza per tutti gli studenti

Sebbene il dpcm firmato il 24 ottobre dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, consenta di effettuare il 25 per cento delle attività scolastiche in presenza, alcuni presidi di licei romani hanno deciso di attivare la didattica a distanza per tutti i loro studenti, provvisoriamente in alcuni casi.
A cura di Enrico Tata
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Dal liceo Tasso al liceo Visconti, dal Russell al Morgagni. Sebbene il dpcm firmato il 24 ottobre dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, consenta di effettuare il 25 per cento delle attività scolastiche in presenza, alcuni presidi romani hanno deciso di attivare la didattica a distanza per tutti i loro studenti. Non è chiaro se sarà una scelta che verrà confermata nelle prossime settimane, oppure se è soltanto legata a tempi tecnici per riorganizzare gli orari e le classi. Ma per il momento, almeno per questa settimana, alcuni licei romani chiuderanno del tutto le loro sedi. Sarà così, ma provvisoriamente, al liceo Tasso, dove "tutte lavoreranno in remoto effettuando videolezioni a distanza, secondo l’orario vigente, per consentire la sistemazione di aule e banchi e la disinfestazione degli ambienti in vista del nuovo sistema di rotazione della presenza a scuola, approvato dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto, che si attiverà da lunedì 2 novembre". Al liceo Visconti "fino a Sabato 7 Novembre, tutte le classi di tutte le sezioni svolgeranno didattica a distanza". Al liceo Russell "la didattica di tutte le classi a partire da lunedì 26 ottobre e fino a venerdì 6 novembre si svolgerà in modalità on line. Gli studenti si collegheranno a partire dalle ore 9.00 (1a ora)". Infine al Morgagni "fino a venerdì 30/10/2020 tutte le classi seguiranno le lezioni in modalità didattica a distanza; l’orario di lezione resterà invariato ma la durata della lezione sarà di 45 minuti per consentire 5 minuti di pausa tra una lezione e l’altra. Ai fini della riduzione della mobilità, i docenti sono autorizzati a svolgere le lezioni da casa". Ma il dirigente scolastico aggiunge anche: "Seguiranno a breve indicazioni dettagliate sull’organizzazione didattica da attuare fino al 24 novembre 2020 come da DPCM".

I licei che già si sono organizzati per la didattica in presenza

Altri licei, invece, si sono già organizzati per riorganizzare le attività degli studenti in presenza. Al liceo Righi, per esempio, entreranno alle 9 undici classi, mentre tutte le altre seguiranno lezioni a distanza dalle ore 8. Al Virgilio, invece, le classi si avvicenderanno ogni settimana: una settimana di presenza per le seconde, una settimana per le terze e così via. La scuola garantisce una presenza di studenti non superiore al 25 per cento per ogni giorno della settimana. Al Dante Alighieri "ogni studente  frequenterà   una settimana in presenza su quattro settimane fino alla concorrenza della quota del 25 per cento  delle attività erogate in presenza". E ancora al Vittoria colonna andranno in classe solo le prime e "i gruppi di apprendimento delle classi seconde". Al liceo Orazio "ogni classe frequenta 3 giorni a settimana ogni 15 giorni. Le classi del biennio non frequentano il sabato, quindi una settimana hanno 3 giorni (lunedì, martedì e mercoledì) e una settimana 2 giorni (giovedì e venerdì)". Infine all'Aristofane e al Talete andranno in aula, per ora, solo alcune prime.

Le regole del dpcm sulla scuola

Nel dpcm firmato dal presidente Conte si legge che le scuole devono adottare "forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75% delle attività”. Inoltre viene prevista una rimodulazione della gestione “degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”. Una circolare del ministero dell'Istruzione specifica che "la soglia minima di erogazione dell’attività in didattica digitale integrata è incrementata ad almeno il 75%, anche qualora le ordinanze regionali rechino un limite inferiore, fermo restando per le scuole dell’infanzia e le istituzioni scolastiche del primo ciclo l’attività didattica è resa in presenza”. Ma si sottolinea anche come sia necessario “disporre del tempo sufficiente ad adeguare l’organizzazione didattica alle misure del dpcm”.

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