Molotov nella notte al carcere di Rebibbia: distrutte le auto di due agenti della penitenziaria

Due macchine della polizia penitenziaria distrutte, andate completamente a fuoco: questo il bilancio di un attacco incendiario compiuto questa notte da ignoti nel parcheggio privato della sezione femminile del carcere di Rebibbia. Le molotov – di cui una inesplosa, trovata sul posto – sono state lanciate dopo le 2.30 di questa notte, ora in cui è arrivata la chiamata alla centrale operativa. Ad andare distrutte, una Fiat 600 e una Lancia Y appartenenti a due dipendenti del carcere. Sul caso indagano i poliziotti del commissariato di San Basilio, intervenuti sul posto non appena arrivata la richiesta di intervento. Chi ha lanciato le bottiglie è scappato prima che arrivassero gli agenti, che stanno cercando di ricostruire l'accaduto per provare a identificare chi abbia compiuto l'attacco.
Molotov a Rebibbia, indaga la polizia
La foto delle macchine distrutte è stata diffusa dal Sappe. Secondo il sindacato di polizia penitenziaria, l'attacco sarebbe un "atto d'intimidazione conseguente a tutti gli attacchi mediatici subiti dalla Polizia Penitenziaria dopo le vicende di Santa Maria Capua Vetere". Sulle indagini vige però per il momento l'assoluto riserbo, i poliziotti non si sbilanciano e – almeno per il momento – è ignota la mano di chi questa notte ha lanciato le molotov contro il carcere di Rebibbia. Una zona, quella del penitenziario, piena di telecamere a ogni angolo di strada, fortemente attenzionata e dove è praticamente impossibile avvicinarsi senza essere ripresi: non è quindi escluso che chi questa notte ha distrutto le macchine sia stato ripreso dai video di sorveglianza e venga presto identificato.