Molestava adolescenti durante le visite posturali: medico rischia 10 anni per violenza sessuale

Sarebbero almeno quattro le adolescenti abusate da un medico posturologo romano che oggi rischia una pena fino a 10 anni di reclusione per violenza sessuale, come ha suggerito il pubblico ministero Delio Spagnuolo a piazzale Clodio. Le ragazze entravano nello studio per le visite posturali, ma spesso oltre ai massaggi di rito, il medico iniziava pratiche non consone al suo ruolo, ma anzi, si tratterebbero di vere e proprie violenze sessuali. Come ha sottolineato in aula il magistrato, infatti, "dare una sculacciata al termine di una seduta di manipolazione è una condotta del tutto estranea a qualsiasi pratica medica."
Come racconta oggi il quotidiano la Repubblica, i fatti risalgono al 2015, quando il medico aveva 65 anni e lavorava in uno studio medico non troppo distante dalla Basilica di San Giovanni Laterano. Le ragazze che lo accusano di averle molestate, invece, erano tutte minorenni, tranne una: le altre avevano 13 anni e una 15.
Le molestie anche davanti ai genitori
Insieme alle ragazze, spesso entravano nello studio medico anche i loro genitori, che però erano separati dal lettino su cui si svolgevano le visite da un separè. È così che il medico faceva in modo che nessuno vedesse come si svolgevano le visite sulle ragazze che, nel frattempo, pensavano che quelle pratiche fossero necessarie ai fini della visita posturale e non molestie. "Mi faceva sdraiare e iniziava a toccarmi le spalle, il collo, la mandibola. Poi mi accarezzava vicino al seno e io pensavo che fosse qualcosa che doveva fare – ha dichiarato una delle ragazze, all'epoca 13enne, nel corso dell’incidente probatorio – Quando mia mamma è andata a spostare l'automobile, lui mi ha alzato gli slip."
Come abbiamo visto, però, grazie al separè il medico continuava a molestare le ragazze anche quando nello studio erano presenti i genitori: "Li faceva accomodare in un punto dove non potevano vedere la parte bassa del corpo", ha dichiarato in aula il pm. I genitori hanno iniziato ad allarmarsi quando le ragazze si sono rifiutate di andare alle visite, inventandosi scuse: in breve tempo sono state aperte le immagini e il sistema di videosorveglianza presente nello studio ha smascherato anche un quarto caso di violenza.