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Minacce per essersi rifiutata di vendere libro di Meloni: sotto protezione Alessandra Laterza

Alessandra Laterza, libraia di Tor Bella Monaca, ha ricevuto insulti, minacce e ingiurie dopo aver annunciato che non avrebbe venduto il libro della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La polizia, riferisce Laterza, ha predisposto una misura di vigilanza circostanziata perché, secondo le forze dell’ordine, “è meglio prevenire che curare”.
A cura di Enrico Tata
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La libraia Alessandra Laterza ha presentato una querela contro le minacce, gli insulti e le ingiurie che ha ricevuto sui social network dopo aver annunciato che non avrebbe venduto nella sua libreria il libro della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. La polizia, riferisce Laterza, ha predisposto una misura di vigilanza circostanziata perché, secondo le forze dell'ordine, "è meglio prevenire che curare". Laterza si è rivolta prima al commissariato Casilino, poi alla polizia postale di viale Trastevere e in seguito è stata invitata ad andare negli uffici della Digos per raccontare questi insulti e queste minacce ricevute sui social network.

"Sono giorni difficili. Non pensavo che esprimere le mie idee diventasse un problema. L’ho sperimentato a mie spese dal 9 maggio, giorno in cui ho manifestato sui social la mia contrarietà a commercializzare il libro della leader di Fratelli d’Italia. Da quel momento ne sono successe di tutti i colori, quasi quanto quelli che rappresentano le battaglie delle associazioni LGBT…Minacce, insulti, ogni tipo di ingiuria, a me e a chi ha provato ad esprimere la mia stessa idea o semplicemente ha provato a difendermi. Tutto questo non è concepibile", ha scritto Laterza.

L'appello della libraia: "Vi chiedo di fermarvi"

"Ringrazio tutte le persone impegnate in questa procedura, in modo particolare il Dirigente della DIGOS di Roma, Giampiero Leonetti, che mi ha espresso parole di vicinanza e di solidarietà, sia come cittadino che come uomo delle istituzioni.Io andrò avanti, manifestando le mie idee in libreria e non solo; lo farò da donna libera ed impegnata nei valori dell’antifascismo e della giustizia sociale.Perché scrivo questo post?Perché vi chiedo di FERMARVI. La misura è colma; voglio sentirmi libera nel luogo in cui lavoro, nel mio municipio e nella mia città, senza dover scomodare le forze dell’ordine che hanno cose più urgenti".

Aveva detto: "Non vendo il libro di Giorgia Meloni"

Laterza, proprietaria di una libreria a Tor Bella Monaca, aveva annunciato che non avrebbe messo in vendita il libro di Giorgia Meloni. A Fanpage.it aveva spiegato la sua scelta: "La mia è una scelta personale, la difendo e la rivendico con molta convinzione. Ho esercitato un diritto commerciale ma anche etico e morale di quello che rappresenta la vendita del libro, che non è un oggetto commerciale qualunque, ma si sceglie cosa vendere anche in virtù di quello che si vuole raccontare, soprattutto alle nuove generazioni. Regalarlo davanti ad una scuola è un gesto che qualifica la destra di zona e non solo, la

"Io sono una libraia e questo libro non lo vendo! So scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria…alla lotta e al lavoro, il mio è indipendente!": con queste parole aveva annunciato su Facebook che non avrebbe venduto il libro di Meloni.

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