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Mille famiglie a rischio sfratto a Magliana, i cittadini: “Inps ci ascolti o finiremo per strada”

Gli abitanti degli appartamenti Inps di via dell’Impruneta alla Magliana a rischio sfratto attraverso Fanpage.it rivolgono un appello all’ente: “Le case costano troppo, ci faccia pagare in base ai nostri stipendi”.
A cura di Alessia Rabbai
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Via dell'Impruneta alla Magliana (Screen da Google Maps)
Via dell'Impruneta alla Magliana (Screen da Google Maps)

Un migliaio di famiglie della Magliana rischiano lo sfratto. Si tratta di giovani coppie con bambini, anziani in emergenza abitativa, occupanti senza titolo, che vivono all'interno degli appartamenti Inps di via dell'Impruneta. I cittadini sospettano che l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale, che ha venduto parte delle abitazioni nel 2018, voglia liberarle. Attraverso Fanpage.it chiedono di essere informati su cosa stia accadendo, che fine faranno e lanciano un appello per un confronto diretto con Inps, affinché venga concessa loro la possibilità di continuare a vivere nelle case dove stanno da anni, ma pagando in base al proprio reddito. "Gli affitti sono aumentati a dismisura oltre le nostre possibilità, chiediamo di essere messi nelle condizioni di pagare una cifra alla portata del nostro stipendio" racconta una cittadina.

Il timore di chi vive in via dell'Impruneta è di finire in mezzo alla strada: "Ci stanno buttando fuori casa piano piano, uno alla volta. Vogliamo capire il perché, vogliamo che venga trovato un compromesso d'affitto con l'ente, che non ha mai preso in considerazione un accordo, neanche in occasione delle sanatorie del 1998 e 2000". Gli sfratti coatti da due mesi ad oggi da parte dell'ufficiale giudiziario sono stati quattro. Ieri mattina un cittadino è finito in strada, fatto uscire dall'abitazione senza preavviso, mentre domenica una famiglia è riuscita a rimandare il provvedimento a settembre. "Sappiamo che sono in programma altri sfratti a luglio, siamo preoccupati – spiegano i cittadini – Vogliamo che l'emergenza abitativa venga affrontata una volta per tutte, che si trovi un accordo. Finora da parte di Inps abbiamo trovato solo porte chiuse".

Asia-Usb: "Presto mille famiglie in emergenza casa"

Sulla vicenda è intervenuto Franco Moretti, di Asia-Usb Comitato di Lotta per la casa ‘Magliana non si sfratta': "Inps sembra intenzionata ad andare avanti nella politica di recupero delle abitazioni, alla Magliana avremo presto 900-1000 famiglie in emergenza casa. Come sindacato ci battiamo da anni contro gli sfratti alle case dell'Inps, che per la quasi totalità sono per morosità incolpevole e sono il frutto di leggi sbagliate che hanno scaricato su inquilini con condizioni economiche idonee ad avere diritto ad una casa popolare la vendita sul mercato delle case degli Enti Previdenziali. Con la norma 96/2017, che consente all’Inps di comportarsi come un qualsiasi privato, sono state annullate di colpo tutte le garanzie per gli inquilini. Le case vengono vendute senza tenere conto del degrado dell’immobile, ad un prezzo di circa 2mila euro al metro quadro, per case di oltre 60 anni, che cadono letteralmente a pezzi.

La stessa norma obbliga a sanare l’arretrato prima di poter comprare, di conseguenza vengono tagliati fuori tutti gli inquilini senza titolo a fine 2013 , un'ingiustizia ai danni di chi avrebbe avuto diritto alla sanatoria, ai sensi della L 164/2014. Le persone dovrebbero chiedere due mutui: uno per pagare l’arretrato e un altro per acquistare la casa. Rimangono irrisolti i molti casi di sfratti esecutivi che potevano essere evitati con le condizioni di vendita della L 410/2001 e che ora sono tornati attivi, dopo la fine del blocco degli sfratti il 31 dicembre 2021. A questi si aggiungeranno i nuovi inquilini che non possono acquistare né pagare affitti che arrivano a 900 euro al mese". E conclude: "Come Asia-Usb unitamente al Movimento per l'Abitare ed altre organizzazioni degli inquilini abbiamo manifestato ripetutamente sotto la Regione ed il Campidoglio, per chiedere un intervento di incremento dell'edilizia economica e popolare da destinare all'emergenza abitativa, anche attraverso l'acquisizione dell'invenduto degli enti previdenziali e dei palazzi pubblici abbandonati della città".

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